sos soldi
Roma, salasso sui rifiuti: paghiamo fino a 20 euro in più a tonnellata
Colpisce anche il settore dei rifiuti il rincaro generalizzato dei prezzi a causa dell'inflazione. Gli impianti che lavorano l'immondizia prodotta nella capitale, infatti, hanno aumentato le tariffe per una percentuale pari all'11%, di cui il 4% circa per l'adeguamento Istat e il restante a causa degli ulteriori benefit ambientali chiesti dai comuni che ospitano le strutture. Una stangata per l'Ama che da anni, dopo la chiusura della discarica di Malagrotta nel 2013 è costretta a portare in giro per l'Italia e all'estero i rifiuti che gli impianti Tmb presenti sul territorio non riescono a trattare.
Un primo assaggio si è avuto agli inizi di febbraio, quando la municipalizzata ha sottoscritto contratti con altri impianti situati nel territorio regionale per scongiurare una nuova crisi con montagne di rifiuti nelle strade intorno alle postazioni di cassonetti. Per smaltire 231.000 tonnellate di immondizia che altrimenti resterebbero senza sbocchi, sono stati fatti accordi con altri 6 impianti all'interno del territorio del Lazio: quello di Ecologia Viterbo, Saf di Colfelice (Fr), Ecosystem Spa di Pomezia, Porcarelli Gino Srl di Rocca Cencia, Csa Srl di Castelfortre (Lt) e Refecta Spa. In totale, a causa dell'aumento delle tariffe di conferimento, Ama sarà costretta a spendere 42.407.210 euro invece di 37.359.941, vale a dire 5.047.269 euro in più.
Il rincaro più consistente riguarda l'impianto gestito da Csa Spa a Castelforte, in Provincia di Latina, dove nei prossimi due anni saranno portate 45mila tonnellate di rifiuti a un costo di 8.444.122,09 euro invece di 7.096.500 euro, con un aumento di 1.347.624,09 euro effetto di una tariffa che passa da 57,70 euro/tonnellata a 176,94. Segue l'impianto di Viterbo, dove nei prossimi due anni Ama smaltirà 70mila tonnellate di immondizia. Qui la tariffa passa da 136,9 euro/tonnellata a 153,61, per un importo complessivo di 10.917.107,56 euro, con un aumento di 1.334.107 euro. Di poco inferiore è l'aumento dei costi per portare 70mila tonnellate di rifiuti nel Tmb di Porcarelli a Rocca Cencia, dove Ama spenderà 13.310.252,83 euro invece di 12.037.900 euro visto che la tariffa passa da 171,97 euro/tonnellata a 180,67 euro.
Seguono l'impianto della Saf a Colfelice nel frusinate, dove la tariffa sale da 161,66 a 181,38 euro/tonnellata, determinando una spesa totale di 5.463.241,50 euro per 30mila tonnellate di rifiuti da smaltire, con un aumento di 613.441 euro. Alla Ecosystem di Pomezia saranno portate invece 20mila tonnellate di immondizia, con una spesa di 3.132.998,43 euro invece di 2.781.200 euro a causa di una tariffa che passa da 139,06 a 156,03 euro. Infine 6mila tonnellate di rifiuti andranno a Cisterna di Latina, nell'impianto gestito da Refecta, al quale bisognerà corrispondere 1.139.487,67 euro invece di 1.011.540 euro con una tariffa che aumenta da 168,59 a 189,16 euro/tonnellata.
Aumenti importanti insomma, che peraltro riguardano solo questi impianti del Lazio, ai quali bisognerebbe aggiungere i rincari che Ama dovrà affrontare anche presso gli altri siti in Italia e all'estero che accolgono i rifiuti della Capitale, a partire dal Tmb della Deco Spa in località Casoni a Chieti e all'Aciam SpA di Aielli in provincia dell'Aquila, dove la Regione Abruzzo ha aumentato le tariffe.