Flop mobilità, così è fallito il bonus taxi
A oltre un mese dalla scadenza degli incentivi per i buoni taxi riservati ad alcune categorie di utenti, come donne sole, disabili, over 60 e giovani tra i 18 e i 26 anni, ancora nessun rimborso è arrivato ai tassisti romani. Il provvedimento varato dal Campidoglio per favorire gli spostamenti durante l’emergenza sanitaria, prevedeva uno sconto del 50% sul costo della corsa, per un massimo di 400 euro al mese per ogni utente registrato sul portale dell’agenzia Roma servizi per la mobilità. Il massimo di buoni utilizzabili era di due al giorno, fino a un importo di 20 euro ciascuno, e i pagamenti potevano essere fatti solo via bancomat e carta di credito. In totale si parla di circa 500 mila, molti tassisti aspettano che gli siano rimborsate somme fino a 600 euro. Soldi che, attraverso il lavoro, sono stati praticamente anticipati dai conducenti delle auto bianche che ora chiedono di essere rimborsati.
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«Un mese, due mesi, tre mesi di attesa, così non è sostenibile - dice Loreno Bittarelli, presidente Uri e Radiotaxi 3570 - Il governo ha dato la possibilità di prorogare questo incentivo, ma i tassisti a queste condizioni neanche le vogliono prendere queste corse». I soldi non arrivano, spiega Bittarelli, perché «c’è un rimpallo di responsabilità tra Roma servizi per la mobilità, il dipartimento Mobilità e la Ragioneria del Comune». Lo scopo dell’iniziativa doveva essere quello di incrementare il servizio in alternativa all’auto privata e agli autobus stracolmi per alcune categorie particolarmente colpite dagli effetti della pandemia, come donne, anziani e giovani. Ma tra ritardi e problemi amministrativi, il provvedimento si è rivelato un flop. A usufruire dell’opportunità, infatti sono stati praticamente solo gli utenti abituali dei taxi, in particolare nel centro della città. Nelle periferie, invece, dove più forte ha battuto la crisi generata dal Covid, l’adesione è stata irrilevante. Intanto, per eliminare i punti deboli dell’iniziativa, Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di risoluzione in tutti i municipi per sollecitare il sindaco Gualtieri a rimborsare i tassisti e a prorogare e rimodulare il servizio. «Occorre rivedere l’iter di iscrizione e di erogazione dei buoni, andando incontro alle categorie che hanno meno dimestichezza con gli strumenti digitali», hanno spiegato Stefano Erbaggi ed Alessandra Consorti del direttivo romano di Fratelli d’Italia.