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Roma, via alla rivoluzione di Roberto Gualtieri: serrande giù alle 22, ma non solo per i "bangla"

Damiana Verucci
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Non potevano certo chiudere solo i minimarket, visto che in questo caso l'ordinanza firmata ieri dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri sarebbe stata facilmente impugnabile al Tar. E allora, ad abbassare la saracinesca, da stasera alle 22 il venerdì, il sabato e la domenica per motivi di ordine pubblico e fino al 6 marzo saranno i minimarket, ma anche tutti gli esercizi alimentari, supermercati fino a 250 mq: circa 200 a Roma quelli che restano aperti fino alla mezzanotte. Al momento, invece, nessuna riduzione oraria per gli esercizi di somministrazione, che potranno continuare a servire alcol fino alle 3 di notte. Dopo lunghe trattative e diversi incontri anche in Prefettura si è arrivati al testo della prima ordinanza in tema di alcol dell'epoca Gualtieri. Niente di nuovo rispetto alle altre giunte, che proprio come questa, di fronte a scene di lanci di bottiglie da parte di giovani e schiamazzi notturni dovuti all'eccesso di alcol in alcuni quartieri della movida, hanno preso carta e penna e firmato il divieto che però non ha mai risolto il problema alla base.

 

 

Di nuovo rispetto al passato c'è che l'amministrazione comunale procederà per step. Il primo appunto, solo in due Municipi, quelli del resto dove le presidenti Bonaccorsi e Del Bello hanno fatto subito sentire la loro voce e hanno chiesto con insistenza che il Campidoglio prendesse atto della problematica legata all'alcol e agisse di conseguenza. Ora a farsi sotto sarebbe stato anche il V Municipio (Tor Pignattara, Quadraro, Centocelle, Casilino), che è probabile verrà incluso nell'ordinanza al prossimo step. Appunto. Dopo questo primo mese o poco più di prova si farà il punto dei risultati anche con l'ausilio delle forze dell'ordine e si deciderà se proseguire, cosa molto probabile, o se fermarsi qui.

 

 

Sorvegliati speciali sono i prossimi mesi della primavera/estate quando, si spera, anche per l'attenuarsi della pandemia, ci sarà più gente che uscirà in strada e tornerà a frequentare i locali. A quel punto la chiusura dei minimarket e degli esercizi alimentari alle 22 potrebbe essere estesa anche al resto della Capitale e coinvolgere anche i locali nella misura della riduzione di quell'ora di apertura.

 

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