Caos sanità, al Sant'Andrea fanno taglia e cuci
Sant’Andrea «apri&chiudi»: ieri l’ospedale di Via di Grottarossa, infatti, ha inaugurato la «nuova Sala operatoria multifunzionale» proprio nel giorno in cui ha dovuto disattivare «le sale operatorie del blocco chirurgico 2, nonché la disattivazione di posti letto chirurgici». Con i chirurghi del nosocomio costretti ad andare ad operare in trasferta presso la Casa di Cura Nuova Villa Claudia, ma limitatamente «al momento, alla sola disciplina chirurgica di ortopedia per un numero di 6 posti letto». Una decisione assunta «in considerazione dell’attuale riacutizzazione della fase pandemica, dietro espressa richiesta dell’Asl Roma 1», ha scritto l’azienda ospedaliera che, «al fine di garantire anche servizi territoriali, quali vaccinazioni e tamponi», ha dovuto dare un taglio agli interventi chirurgici programmabili. Proprio nel giorno del taglio del nastro effettuato dall’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, nella «nuova sala 8 del primo blocco operatorio, dotata di un sistema di ventilazione e climatizzazione dell’aria che garantisce il massimo controllo igienico-sanitario sull’ambiente, tecnologia che, insieme alla possibilità di inversione del gradiente pressorio, risulta particolarmente utile per intervenire in sicurezza su pazienti affetti da Covid-19. Un investimento di circa 1,3 milioni di euro, finanziati dalla Regione Lazio».
Però ora in un altro cantiere regionale atteso al Sant’Andrea sono destinati ad allungarsi i tempi previsti per la realizzazione dei 10 posti aggiuntivi di terapia intensiva (oltre a 14 di semi-intensiva). L’annunciato «ampliamento edilizio da edificare entro il 2023», infatti, slitterà perché «l’incremento dei lavori da eseguire è pari al 42,37% rispetto a quelli originariamente ipotizzati», ha deliberato l’azienda. Molteplici «le cause delle modifiche, (fondazione su pali in calcestruzzo armato e non su plinti; Maggiore volume di sbancamento che ha interessato anche la strada di collegamento tra il Grande Raccordo Anulare e via di Grottarossa; Realizzazione del piano terzo seminterrato per i servizi generali che, benché autorizzati, non hanno trovato copertura nel finanziamento»), ed ora è «necessario disporre di un ulteriore finanziamento aggiuntivo di € 4.079.755». Mentre per i «futuri interventi interni di completamento dei piani S1 e Terra, previo finanziamento, per la realizzazione delle Sale Operatorie e Laboratorio Analisi, stimate complessivamente in € 13.000.000, tali lavori saranno appaltati con successive procedure di gara». Nel maggio scorso la Corte dei Conti ha certificato che solo un terzo dei posti letto aggiuntivi di Terapia intensiva è stato attivato nel Lazio (97 su 282). E ancor meno per ciò che concerne i letti di semintensiva: neanche un quinto dei posti previsti (78 su 412).