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Emergenza ospedali, nel Lazio restano solo 112 posti letto Covid

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Antonio Sbraga
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I ricoveri continuano ad aumentare (72 ieri) e la coperta dei letti-Covid è sempre più corta: ne sono rimasti a disposizione solo 112. Proprio il numero per eccellenza dell'emergenza, che è sempre più acuta negli ospedali, nei quali attualmente sono occupati 1.518 posti sui 1.630 attualmente disponibili nelle aree mediche (con un tasso d'occupazione del 24%, 9 punti oltre la soglia critica fissata dal Ministero). Ma l'allerta maggiore riguarda i reparti di Terapia intensiva, dove sono rimasti disponibili solo 33 letti dopo i 18 ingressi di ieri, che hanno portato il numero dei degenti a 197, pari ad un tasso d'occupazione del 21%, oltre il doppio della soglia critica ministeriale del 10%.

Le carenze di personale, denunciate da Umberto I, Tor Vergata, San Camillo-Forlanini, Pertini e Sant' Eugenio, stanno infatti rallentando l'attivazione degli ulteriori letti richiesti sin dall'inizio dell'anno dalla Regione. La quale ha quantificato in «268 i letti ordinari più 15 di Terapia intensiva da completare». Ma l'attesa riguarda anche altri «278 posti letto d'area medica e 57 di Terapia intensiva da attivare per fronteggiare lo scenario di rischio B». Solo dopo questi 2 passaggi si arriverà ai 2.176 + 301 letti richiesti dalla Regione a fronte degli attuali 1.630 + 229. La Regione, infatti, «richiede l'attivazione immediata dei posti letto previsti e non ancora disponibili e di quelli indicati nello scenario B» ad Asl e aziende ospedaliere, alle quali si «raccomanda di comunicare l'apertura dei posti letto all'Area critica Ares 118». Mentre, sul sempre maggiore «fenomeno di blocco ambulanze, raccomanda priorità assoluta di ricovero alle urgenze in attesa in Pronto soccorso, percorso oncologico, patologia tempo-dipendenti o a rischio deterioramento clinico».

E avverte: «nel caso di improvviso massiccio afflusso o di alto volume di boarding deve essere attivato il Piano di Emergenza Ospedaliero». Ma la pressione continua a farsi sentire anche nei 48 Pronto Soccorso laziali, che alle 12 e 30 di ieri contavano ben «835 pazienti in attesa di ricovero o trasferimento», calati a 707 alle ore 17. A partire dagli 81 nell'astanteria del Pertini, i 75 e i 63 in cerca di un letto nei policlinici Gemelli e Umberto I. «Gli ospedali si stanno riempiendo di nuovo e non è che ci finiscono pazienti con il raffreddore avverte il professor Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata - Siamo stati costretti a modificare i reparti per trasformarli in Covid. È vero che Omicron appare come una malattia con sintomi più lievi, ma comunque abbiamo grandi numeri e anche molti casi di positivi non vaccinati».

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