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Sei giorni per avere il referto. Nel Lazio è ancora caos tamponi, sistema in tilt

Antonio Sbraga
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Come un tamponamento in tangenziale, ormai è una fila continua anche per il servizio-tamponi: dopo le lunghe attese per la prenotazione (ore davanti ai computer) e per l'effettuazione dei test (code chilometriche) ora ci sono pure quelle per riuscire ad ottenere il sofferto-referto. La piattaforma è stata, infatti, semi-affondata: il boom di richieste ha mandato in tilt il sistema regionale, con i fin troppo pazienti che sono in attesa del responso anche da 6 giorni. Come denuncia Katia: «Il referto del tampone molecolare che il 29 dicembre aveva messo in quarantena mio figlio non è ancora pervenuto. Ho anche telefonato al numero unico: dopo mezza giornata di tentativi e 3 ore d'attesa alla cornetta, infatti, l'operatore mi ha detto di inviare una e-mail all'Asl Roma 3. Così ho fatto, però ancora non mi risponde nessuno, mentre mio figlio accusa alcuni sintomi, pochi per fortuna». Un'altra mamma, Sabina Pizzari, è nella stessa condizione e protesta sui canali social della Regione: «Sono quasi tre giorni che aspettiamo il referto di mio figlio di 10 anni, ci prendono in giro dal SISP. Vi perdete i tamponi».

 

 

Non solo, c'è chi denuncia problemi di connessione proprio con il portale regionale: «Speriamo entro domani risolviate gli enormi problemi che avete con i vostri server. Abbiamo bisogno dei referti (positivi o negativi che siano)», scrive Ariel De Luca. «Perché non fate sistemare il sito per scaricare i referti? Sono più le volte che è bloccato, che quelle in cui funziona. Risposte di tamponi che dopo 4 giorni ancora non presenti», rincara la dose Luca Galieti. «Siamo ancora in attesa che riattivino il portale per scaricare i referti dei tamponi. Attendiamo fiduciosi», avverte Alessandra Cerini. E diventa un'odissea anche riuscire a trovare un posto dove farli i tamponi molecolari: «Io ho dovuto percorrere ben 80 chilometri fino a Rieti con moglie e 3 figli di prima mattina a capodanno - racconta Fabio - eravamo in quarantena da prima di Natale perché uno dei figli era positivo. Abitiamo all'Eur, ma non sono riuscito a trovare nessun posto dentro Roma. Manco in provincia, l'unico prenotabile era Rieti, quindi siamo partiti di buon mattino e, nonostante l'arrivo per l'orario previsto delle 9 e 15, abbiamo comunque dovuto sorbirci un'altra fila di un'ora».

 

 

Un caos che sta inducendo Asl e aziende ospedaliere romane a riaprire i centri-tamponi che erano stati inspiegabilmente chiusi: «Riaperta presso la nostra Azienda - ha annunciato ieri il San Giovanni-Addolorata - una postazione tampone con percorso pedonale Walk-in Presidio Ospedaliero San Giovanni, via dell'Amba Aradam 8 (cancello pedonale laterale) - dove è possibile effettuare tamponi molecolari CUR 91.12.1_11 su prenotazione».

 

 

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