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Altri guai per Roma: riparazioni "sospette" sui mezzi Ama. Esposto dei sindacati

Pier Paolo Filippi
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Potrebbero esserci problemi legati a riparazioni eseguite non a norma dietro l'incendio che lo scorso 30 novembre ha distrutto tre mezzi dell'Ama, danneggiandone altrettanti, a La Storta. Secondo quanto denunciato dai lavoratori del presidio locale della municipalizzata, il responsabile di zona faceva portare in riparazione i mezzi guasti presso un'officina non autorizzata che si trova vicino alla sede locale di Ama di piazzale del Dazio. A raccogliere la segnalazione dei lavoratori è stata Uiltrasporti Lazio, nel corso di un'assemblea che si è tenuta lo scorso 30 dicembre e che era stata convocata anche per discutere del problema della raccolta dei rifiuti delle persone in isolamento perché contagiate dal Covid. Una segnalazione che il sindacato ha trasformato in un esposto contro Ama, presentato giovedì scorso presso la stazione dei carabinieri di Ponte Milvio.

 

 

«Fino all'ultimo l'Ama voleva impedirci di tenere l'assemblea con i lavoratori adducendo motivazioni legate all'emergenza Covid quando invece c'è un'ampia area all'aperto dove riunirsi senza problemi di sicurezza, e adesso abbiamo capito il perché - spiegano da Uiltrasporti - Quello che è emerso infatti è di una gravità inaudita. Le riparazioni dei mezzi Ama devono seguire dei protocolli particolari, sono macchine costose e per certi versi anche sofisticate, non è possibile servirsi di officine non autorizzate». A sostegno della denuncia, riferisce il sindacato, i lavoratori hanno fornito sia le foto di alcuni mezzi in riparazione presso l'officina non autorizzata sia dei fogli di marcia che contengono l'indicazione recarsi presso l'officina in questione. Una documentazione che naturalmente è finita nell'esposto ai carabinieri. Secondo il dirigente sindacale che si è rivolto ai carabinieri, la pratica di portare i mezzi a in riparazione presso officine non autorizzate sarebbe legato «alla voglia dei responsabili Ama di zona di mostrarsi più efficienti dei loro colleghi di altre zone, magari sperando in una promozione».

 

 

«La procedura - spiegano da Uiltrasporti Lazio - prevede che il mezzo guasto sia portato presso il centro Ama al Salario, dove viene gestita la riparazione. Questo però comporta tempi lunghi durante i quali il presidio di zona di Ama resta in sofferenza per la carenza di mezzi e non riesce a garantire un servizio di raccolta rifiuti puntuale. Ecco perché alcuni portano i mezzi in officine vicine al presidio di zona. Si fa prima con la riparazione e i mezzi possono tornare presto in servizio. Poi magari prendono fuoco, come accaduto a La Storta, ma questo evidentemente è un problema che non interessa. Il sospetto - conclude il sindacalista - è che gli operatori dell'Ama in cambio della riparazione facciano piccoli favori, come la raccolta di rifiuti di difficile smaltimento». Intanto all'Ama comincia a farsi sentire il peso dei tanti lavoratori costretti a fermarsi perché contagiati dal Covid o perché in quarantena dopo un contatto con un positivo. Nel settore operativo, secondo stime di un paio di giorni fa, i contagi sarebbero quasi un centinaio con altrettante persone in isolamento.

 

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