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Furti e aggressioni dei rom non si fermano. Ora anche sassaiole e bottiglie contro le ambulanze

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Elena Ricci
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Lancio di bottiglie in vetro, pietre, strade sbarrate da roghi e rifiuti ingombranti. È così che alcuni residenti del campo nomadi di Monte Mario rendono difficile, se non impossibile, il prezioso lavoro degli operatori dell'Ares 118 del presidio del Santa Maria della Pietà. Una situazione che, secondo le denunce degli operatori, andrebbe avanti già da diversi mesi. I dipendenti dell'azienda regionale per l'emergenza sarebbero stati anche più volte minacciati dai nomadi. Le ambulanze nell'effettuare operazioni di manovra o per parcheggiare sono costrette a costeggiare il campo. Da qui sono state lanciate bottiglie che hanno colpito il mezzo, con il rischio di distruggere i vetri laterali. I rom hanno vandalizzato anche le loro auto private frantumando i finestrini. Tutti danni che gli operatori hanno pagato di tasca propria. Nonostante una denuncia presentata, la situazione sembra non migliorare.

 

 

Episodi sempre più frequenti che hanno raggiunto il culmine prima di Natale, quando una sera una delle ambulanze è stata bloccata da un rogo appiccato in mezzo alla carreggiata. Gli operatori sono stati costretti a scendere dal mezzo per spostare i rifiuti incendiati e a spegnere il rogo, che si era allargato anche ad alcuni materassi, con mezzi di fortuna. L'ambulanza, del resto, dove raggiungere al più presto il luogo dell'emergenza. Condotte gravissime che interrompono e rallentano un servizio delicato ed importante come quello degli operatori del 118. Per i rom, invece, sembra un passatempo e niente valgono le "minacce" degli stessi operatori di allertare le forze dell'ordine. Alcuni nomadi, per tutta risposta, sempre secono le testimonianze degli operatori, si sarebbero armati di bottiglie e li avrebbero intimiditi: «Vorrei tanto romperti questa bottiglia in testa» avrebbe detto un giovane rom.

 

 

Gli operatori dell'Ares ora non ne possono proprio più e temono per la loro incolumità. La zona è particolarmente nota per episodi di questo tipo e furti all'interno di autovetture. "Colpi" che non hanno risparmiato neanche le ambulanze. Alcune ruote di scorta dei mezzi sarebbero state rubate e installate sui furgoncini bianchi utilizzati dai rom nei servizi di sgombero e svuota cantine. «Rischiamo di essere colpiti, ci distruggono le auto. Ci rechiamo sulle emergenze sotto choc, mentre ad aspettarci c'è qualcuno che rischia di morire», hanno spiegato a Il Tempo alcuni operatori dell'Ares 118. Insomma, quello di Monte Mario è un problema già sfuggito di mano e che necessiterebbe di maggiori attenzioni e controlli. Non si può lasciare in balia di chi sa di restare impunito, operatori del 118, il cui intervento quasi sempre è un salvavita.

 

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