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Non c'è più posto negli ospedali di Roma. Ambulanze con i pazienti bloccate in fila

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Gli ospedali del Lazio rischiano il collasso. L'emergenza portata dai nuovi contagi sta mettendo in ginocchio il sistema del Pronto Soccorso a Roma e non solo. Una situazione problematica, con numeri allarmanti che non si registravano dall'inizio della pandemia.

Stamattina si registravano ben 743 persone in attesa di ricovero nella regione Lazio. Di queste, oltre 500 aspettavano di essere trasferite nei reparti da oltre 24 ore. Il precedente record negativo risale a marzo-aprile del 2020, quando si toccò la quota di 600 pazienti bloccati nelle ambulanze per un giorno e oltre.

 

Stamattina c'erano 46 ambulanze bloccate nei piazzali dei nosocomi romani, dall’ospedale San Camillo, al Pertini all’Umberto I. Le prime cure ai pazienti vengono effettuate direttamente nei mezzi, aspettando che si liberino posti letto. Intanto ieri sono stati aperti altri 40 letti, 20 all’ospedale San Giovanni e 20 all’ospedale San Camillo. Ma non bastano.

Si attendono i dati aggiornati di oggi su contagi, ricoveri e terapie intensive, dopo che ieri l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato sottolineava rispetto al 27 dicembre dello scorso anno, nel Lazio ci sono «1.806 ricoveri in meno in area medica» per Covid-19 «166 in meno in terapia intensiva, 21.061 isolati a domicilio in meno e 9 decessi in meno». 

I ricoverati complessivi nel Lazio erano poco meno di mille ieri, di cui 135 in terapia intensiva, mentre altre 52.274 persone erano segnalate in isolamento domiciliare. 

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