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Pedaggi sull'A24, niente aumenti. La concessionaria concede una tregua di 6 mesi sul +34,5%

Antonio Sbraga
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La società concessionaria «concede» una tregua di 6 mesi, rinviando a luglio, il contestato aumento del 34,5% dei pedaggi minacciato da Capodanno, ma non si ferma la protesta sull'A24 e A25. Domani, infatti, ben 112 sindaci di Lazio e Abruzzo manifesteranno davanti al Senato, anche se non nella location che avevano prescelto: «Il questore ha opposto il divieto allo svolgimento della manifestazione in piazza Sant'Eustachio, "in quanto area prospiciente Palazzo Madama", la sede del Senato - racconta la portavoce dei sindaci, Velia Nazzarro, prima cittadina di Carsoli -. Ma, anche se ci complicano la vita e veniamo trattati come soggetti pericolosi, andiamo avanti e ci recheremo, nel rispetto delle prescrizioni, davanti al Senato».

 

 

E lunedì 27 si replicherà, ma stavolta direttamente «in un tratto della A24/A25» dove, insieme ai sindacati dei camionisti, è in programma un «corteo lumaca con i tir degli autotrasportatori: i sindaci e gli amministratori non mollano!». Anche perché un primo risultato lo hanno già ottenuto: la società concessionaria delle due arterie autostradali Roma-L'Aquila-Teramo-Pescara ieri «ha deliberato la sospensione dell'aumento tariffario di circa il 34%, la cui entrata in vigore era prevista per il 1° gennaio 2022, differendone l'applicazione al 1° luglio 2022». Una decisione, spiega Strada dei Parchi Spa, presa «alla luce della perdurante inerzia del ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili in merito alla approvazione del nuovo Piano Economico Finanziario (PEF) e considerata l'esigenza di assicurare, tra le altre cose, tariffe sostenibili per l'utenza delle Autostrade A24/A25».

 

 

Una scelta che, spiega la società del Gruppo Toto, «si è resa necessaria a causa degli ingiustificati ritardi da parte del Ministero competente che, dopo 9 anni dall'approvazione della legge 228/2012 che ne prevedeva l'aggiornamento, a tutt'oggi non ha dato seguito all'approvazione del nuovo PEF previsto dal dettato normativo, né ha dato seguito alla sentenza del Consiglio di Stato (n. 5022/19) che ne imponeva l'adozione entro il termine inderogabile del 30 ottobre 2019». Strada dei Parchi esprime, infine, «una forte preoccupazione per il ritardo nell'avvio dei lavori di messa in sicurezza delle tratte autostradali, così come previsto dalla citata legge del 2012».

 

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