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Roma, rischio Capodanno in zona gialla: è allarme per il commercio

Damiana Verucci
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Il Lazio rischia il giallo a Capodanno, parola dell'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato. Non c'è alcuna certezza, dipenderà dai dati e dai contagi, ma è bastata questa frase a scatenare la paura da parte di chi gestisce attività economiche già in grande difficoltà, come bar, ristoranti, alberghi, negozi. Questo è il periodo dell'anno sul quale gli operatori puntavano per riprendersi da un anno che dire complicato è dire poco. Erano appena ripartiti i consumi nei bar e nei ristoranti che, nonostante le perdite lamentate anche in questi giorni, di fatto hanno lavorato grazie ai romani che sono tornati a mangiare fuori, così come abbiamo assistito alla riapertura degli alberghi che avevano chiuso e ad uno shopping di certo non ai livelli pre covid ma comunque in aumento.

Adesso, gli imprenditori, tremano. Fiepet Confesercenti fa sapere che rispetto a due anni fa un ristorante ha di media il 35% delle prenotazioni contro il 60% che aveva e che nonostante non cambierebbe nulla per gli esercenti né per i clienti che vogliono mangiare all'interno dei localise il Lazio dovesse andare in zona gialla, c'è già chi per non rischiare ha preferito disdire il tavolo prenotato per il cenone del 31. I romani hanno probabilmente paura di una nuova ondata di contagi e preferiscono magari rimanere tra le mura della propria casa. Lo dimostrano i dati sui consumi alimentari, che non scendono più di tanto, nonostante la risalita dei contagi, e che sono tra le spese che anche per questo periodo natalizio si annunciano in linea con gli scorsi anni se non addirittura di più.

Per Confartigianato Roma, le vendite al dettaglio di dicembre raggiungono infatti il 9,7% delle vendite annuali dei prodotti alimentari. Il Natale pesa poi per un 25-30% sui bilanci annuali delle aziende del commercio al dettaglio, fa sapere Valter Giammaria, presidente Confesercenti Roma. Giammaria ammette che la ripresa c'è stata e che sarà trainata dalle tredicesime, non nega tuttavia che tra ritorno delle mascherine all'aperto in determinate zone di Roma e per le vie dello shopping, e l'aumento dei contagi, la ripresa potrebbe presto fermarsi nuovamente. Su tutto ciò pesano le chiusure nel 2020 delle aziende, circa 20 mila imprese dei settori merceologici più colpiti durante la pandemia.

Tuttavia, ancora Confartigianato Roma, stima che questo mese le famiglie romane spenderanno in prodotti e servizi regalabili a Natale più di un milione di euro. Se si considera tutto il Lazio la spesa sale a oltre 2 milioni. Anche nel triennio 2018/2020 compreso quindi il periodo più duro della pandemia, per il Natale si è registrato un valore delle vendite al dettaglio superiore del 25,5% rispetto alla media nazionale. Le stime erano tuttavia state fatte prima del rischio regione in zona gialla e delle restrizioni che hanno riguardato l'ingresso in Italia dei turisti stranieri. Di sicuro non una bella notizia per il pil della nostra città, che aveva ricominciato a marciare. 

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