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Così Gualtieri si è fatto scippare la Rai. Megasede a Milano nonostante le promesse del sindaco

Daniele Di Mario
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La nuova megasede Rai a Milano si farà. Con buona pace del Partito democratico e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, costretti a incassare un'altra sconfitta.

Il Portello, infatti, area già individuata dal Milan anni fa per realizzare il nuovo stadio di proprietà (progetto poi abortito), ospiterà la Saxa Rubra del Nord. Negli spazi del MiCo si sposteranno così gli studi di produzione Rai milanesi: il trasferimento in Fiera ridimensionerà Corso Sempione e rischia di far perdere e di snaturare la centralità di Roma e della sede di Saxa Rubra per l'azienda televisiva di Stato.

Un rischio, quest' ultimo, che il Pd e l'allora candidato sindaco Roberto Gualtieri avevano denunciato in campagna elettorale, dando la colpa alla Lega da un lato e alla debolezza di Virginia Raggi - anche lei contraria al progetto, come Carlo Calenda - dall'altro.

A spingere per la realizzazione della megasede di Milano era poi l'ex presidente Rai Marcello Foa, di nomina leghista e milanocentrico. Ma il cambio dei vertici di viale Mazzini - e del sindaco di Roma - non ferma il progetto della megasede della tv di Stato a Milano. Con potenziali e dannose conseguenze per Roma.

Ieri mattina l'accelerazione al progetto Portello, con l'incontro nella sede Rai di Corso Sempione tra il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana (Lega) e il sindaco di Milano Giuseppe Sala (Pd) e l'amministratore delegato Rai Carlo Fuortes (vicinissimo ai Dem). Presenti al vertice anche la presidende della Rai Marinella Soldi e il Cda Rai.

L'incontro si tiene a margine della riunione del Consiglio di amministrazione Rai. Un Cda chiamato a vagliare altri temi spinosi come la nomina dei direttori di genere e la cancellazione dell'edizione di mezzanotte dei Tg regionali: in entrambi i casi le decisioni prese da Fuortes passano a maggioranza e non all'unanimità. Un'ulteriore dimostrazione della spaccatura tra gli attuali vertici e i sindacati, frattura ben lontana dall'essere sanata.

Non c'è spaccatura nel Cda invece sulla megasede di Milano e sul progetto Portello, che verrà presentato il prossimo anno. «È stato un incontro molto proficuo che ha confermato l'importanza strategica della Rai per Milano e la Lombardia», sottolinea una nota congiunta di Regione Lombardia e Comune di Milano. «Si è affrontato anche il tema della razionalizzazione della presenza Rai a Milano e del progetto Portello. Tale progetto sarà esaminato all'interno del Piano Industriale Rai, in attuale elaborazione e con una presentazione prevista per la primavera del 2022. Da entrambe le parti è stato espresso l'auspicio che si possa arrivare a una positiva conclusione nei tempi prestabiliti».

Nessuna frenata, dunque, sul progetto Portello, come in molti - evidentemente erroneamente - auspicavano dopo l'addio di Marcello Foa, che era stato indicato come uno dei maggiori sostenitori del potenziamento della presenza su Milano della televisione pubblica.

La Lega, che del rafforzamento della presenza Rai a Milano fa da anni un punto cardine della propria proposta politica, esulta. «Bene l'incontro tra dirigenza Rai, governatore Fontana e sindaco Sala. Segnali positivi e incoraggianti sui tempi prestabiliti per la realizzazione del nuovo polo multimediale nel Portello, come sollecitato anche dalla Lega in Commissione di Vigilanza Rai. Ennesima conferma del ruolo strategico della sede Rai di Milano, che guarda al futuro con idee chiare e progetti concreti», commentano i parlamentari lombardi della Lega in commissione di Vigilanza Rai Massimiliano Capitanio (capogruppo), Simona Pergreffi e Leonardo Tarantino.

Il Cda della Rai aveva deliberato la realizzazione del nuovo centro di produzione al Portello nel giugno 2021, ma la decisione era già stata presa tempo prima, generando accese polemiche tra Roma e Milano. Il nuovo centro di produzione è necessario per sostituire quello di via Mecenate il cui contratto è in scadenza tra il 2024 e il 2025 e la sua realizzazione è prevista, come termine massimo, proprio nel 2025, quando tutta la produzione si sposterà in Fiera, ridimensionando così anche gli spazi di corso Sempione.

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