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Roma, il sindaco Gualtieri cancella il Concertone: Capodanno senza musica

Damiana Verucci
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Con un po' di ritardo e dopo vari tentennamenti arriva l'ufficialità di una notizia che Il Tempo aveva dato già alcune settimane fa: il concerto di Capodanno al Circo Massimo non si farà. E, forse, non si poteva fare altro vista la risalita dei contagi e la possibilità anche perla Regione Lazio di passare dal bianco al giallo se i dati dovessero peggiorare. Eppure, alcuni giorni fa l'assessore alla cultura quel concerto lo aveva annunciato mettendo comunque le mani avanti e parlando di situazioni epidemiologica tenuta sotto osservazione.

Lo stesso aveva fatto il sindaco Gualtieri facendo sperare i romani che la fine dell'anno si sarebbe festeggiata in modo degno. Ieri, però, è arrivata la doccia fredda. Prima con Gualtieri stesso che la mattina, all'agenzia Ansa, ha annunciato lo stop agli eventi con assembramenti rimandando tuttavia ancora di qualche ora la decisione finale e poi con le parole dell'assessore ai Grandi Eventi e Turismo, Alessandro Onorato: «Era tutto pronto per celebrare il Capodanno in grande stile - ha detto Onorato - e riportare Roma al centro dei grandi eventi».

Addirittura, erano stati già scelti grandi artisti romani e una location importante e spettacolare come il Circo Massimo. Si era pensato alla sicurezza e gli artisti erano nomi importanti come Coez, Blanco e Tommaso Paradiso che, ha spiegato l'assessore, «avrebbero garantito una grande partecipazione di pubblico e l'interesse di tutti i media nazionali».

Poi deve essere prevalsa la ragione e soprattutto la paura che fare il contrario, ovvero annunciare un grande evento come questo, avrebbe attirato di sicuro critiche a livello internazionale. Meglio lasciar perdere e metterci la toppa: «In questo momento la nostra priorità è e deve essere quella di salvaguardare la salute dei romani e evitare assembramenti che possono aggravare una situazione pandemica che, pur sotto controllo, presenta aspetti preoccupanti. Per questo dopo aver sentito anche il parere delle autorità competenti e la Prefettura siamo costretti ad annullare il Concertone di Capodanno. Sono davvero rammaricato».

Una scelta che il sindaco di Milano Sala, ad esempio, ha già fatto i primi giorni di novembre, non appena insidiato. A Roma si è voluto aspettare e a differenza, ad esempio, di quanto deciso quasi subito riguardo il mercatino della Befana di piazza Navona, annullato anche quello, sul concertone si è atteso fino a pochissimi giorni prima di Natale per ufficializzare che non si terrà.

Del resto, come sarebbe stato possibile garantire il distanziamento e le regole anti Covid con migliaia di persone che sarebbero accorse come ogni volta e che, soprattutto, avrebbero dovuto evitare di stringersi le mani, abbracciarsi, baciarsi, per salutare l'anno nuovo? Un'euforia che deve essere apparso davvero complicato riuscire a mantenere nonostante quello che sarebbe stato il dispiegamento di uomini della sicurezza. Roma, dunque, non avrà il suo concertone per un altro anno di seguito e sebbene Onorato si sia affrettato a precisare che non appena sarà possibile la Capitale tornerà ad essere palcoscenico più importante per i grandi eventi, i romani dovranno digerire un'altra delusione

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