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Genitori preoccupati, incubo aerosol nelle classi

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Valentina Conti
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Torna la querelle sugli impianti di purificazione dell’aria nelle scuole. Una richiesta sostenuta a gran voce da numerose famiglie di Roma e del Lazio, oltre che da diversi capi di istituto, preoccupate della risalita dei contagi specialmente nella fascia dei più piccoli (0-9 anni). Il dibattito incalza dopo la bocciatura in Consiglio regionale del Lazio della mozione, a firma della consigliera del gruppo Misto Francesca De Vito, che domandava la concessione di contributi per l’acquisto di rilevatori di Co2 e sanificatori d’aria da utilizzare nelle classi. E non sono pochi i genitori che, davanti alle mancate risposte su questo argomento, si stanno orientando sul non mandare in questi giorni di maggiore diffusione del virus i propri figli a scuola. «Sappiamo ormai per certo che la via aerea è la più critica tra le tre identificate come veicolo di contagio e nelle nostre scuole troviamo spesso aule in cui sono presenti pure 20-25 alunni che durante la ricreazione consumano la loro merenda giustamente senza mascherina. Lo stesso accade nelle mense durante il pasto. Considero la bocciatura della mia mozione una scelta solo politica e moralmente misera», commenta De Vito.

«Restiamo sgomenti dinanzi alla bocciatura della mozione», fa sapere la direzione del Comitato nazionale IdeaScuola. «A fronte di contagi - prosegue il Comitato - in età scolare fuori controllo, molto al di sopra dell'incidenza 50 su 100mila fissata dall'ISS come soglia limite per un tracciamento efficace, si continua colpevolmente ad ignorare il ruolo dell'aerosol nella trasmissione del Covid-19. A questo si aggiunge il fatto che non c'è traccia della ventilazione nei 5 bandi del Pnrr che ripartiscono alle regioni 5,2 miliardi di euro, un terzo dei fondi complessivi del Piano destinati al sistema di istruzione, riguardanti anche la messa in sicurezza e la riqualificazione degli edifici scolastici».

Rimarcando: «Abbiamo chiesto in più occasioni un confronto sul tema con le istituzioni regionali senza mai avere riscontro. I veri sconfitti sono ancora una volta i bambini che vedono negato il diritto, sancito dall'OMS, di respirare aria salubre nelle aule, oltre che quello costituzionale alla salute».

Notizie migliori sul versante nazionale, dove si è scelto di destinare alle scuole 150 milioni di euro del Decreto Sostegni per l'acquisto di impianti di aerazione e sistemi di ventilazione meccanica. «Una decisione che si sta confermando una giusta intuizione in termini sostanzialmente di azzeramento della didattica digitale», fa notare il sottosegretario del Ministero dell'Istruzione Rossano Sasso.
 

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