Adrian Pascu, quando il 30enne ucciso a Primavalle era andato in tv: "Sono rinato, sogno di aprire un ristorante"
Si chiamava Adrian Pascu il 30enne ucciso a colpi di pistola, almeno tre, sabato 4 dicembre nell'androne del palazzo in cui viveva a Primavalle, periferia ovest di Roma. Un agguato in piena regola che fa pensare a un regolamento di conti maturato nella criminalità romana. Pascu aveva alle spalle doversi precedenti e aveva raccontato la sua storia, compreso il suo arrivo in Italia dalla Romania, in un programma televisivo.
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Il giovane era apparso aveva partecipato nel 2014 a "Siamo Noi", programma di Tv2000 dove era stato intervistato da Lorena Bianchetti. Aveva raccontato di essere arrivato in Italia senza la famiglia, arrivata a Roma anni dopo, e dopo alcuni furti era finito in carcere a Potenza, poi di nuovo la detenzione a Roma, a Casal del marmo. Dopo l'incontro con un sacerdote ed alcuni assistenti sociali era tornato sulla retta via e, dopo un periodo in una casa famiglia aveva anche iniziato a lavorare come pizzaiolo.
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"Cosa direi agli amici (con i quali era stato arrestato, ndr)? Che era tutto sbagliato, di cambiare strada perché poi non ti ritrovi con niente. Oggi sono rinato, sogno di aprire un'attività e lavorare, sto molto meglio" diceva nel programma tv, quando aveva 23 anni. Oggi il tragico epilogo.
Ucciso nell'androne con tre colpi di pistola, brutale omicidio a Roma
Intanto proseguono le indagini per individuare movente ed esecutori dell'agguato mortale. Gli investigatori acquisiranno le immagini delle videocamere presenti in zona Primavalle. Secondo quanto si apprende il romeno sarebbe stato preso di sorpresa e non avrebbe fatto in tempo a fuggire. Alla base dell’omicidio potrebbe esserci un regolamento di conti. Pascu aveva diversi precedenti sia per reati di droga sia per delitti contro il patrimonio. Le indagini della polizia, coordinate dalla procura di Roma, sono in corso. Il cadavere è stato ritrovato a pochi passi dell’ascensore, in una pozza di sangue e tre bossoli sono stati ritrovati nella scena del crimine, un palazzo in via Francesco Maria Greco, dove il giovane abitava