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Truffa sui Superbonus dei fratelli Ciaccia: bloccata la vendita del Teatro delle Arti al magnate Vitek

Valeria Di Corrado
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«Via Sicilia, l’operazione più importante dell’immobiliare in questo momento a Roma, ma nessuno lo sa... oh un’operazione da 40 milioni... capito?». Davide e Mario Ciaccia stavano per concludere l’«affare del secolo» vendendo il complesso edilizio dove una volta aveva sede il Teatro delle Arti. Per questo la Procura di Roma, che stava indagando su di loro, ha emesso un decreto di fermo che ieri li ha condotti in carcere. «Sussistono particolari ragioni di urgenza che non consentono di attendere il provvedimento del giudice», spiega il pm Francesco Marinaro.

I fratelli Ciaccia il 27 ottobre scorso vengono intercettati mentre "scherzano sul fatto che l'acquisto della squadra di calcio del Teramo sta creando più scalpore mediatico dell'operazione di Via Sicilia". Attraverso i loro prestanome, infatti, «stanno procedendo - si legge nel decreto di sequestro - alla vendita a società riferibili all’immobiliarista ceco Radovan Vitek del complesso immobiliare sito nel centro di Roma, tra via Sicilia, via Abruzzi, via Boncompagni e via Toscana, oggetto di contratto preliminare di compravendita registrato l’11 agosto 2021, con termine per concludere il contratto definitivo entro il 30 novembre 2021 - si legge nel decreto di sequestro - E dell’ulteriore complesso immobiliare sito in Roma, in viale Marx 31-39, detto anche Talenti». Per evitare che venisse disperso questo patrimonio, i finanzieri del nucleo di Polizia economica-finanziaria della Capitale hanno sequestrato le 119 unità immobiliari del complesso di via Sicilia del valore commerciale di oltre 50 milioni di euro. È sfumata, di conseguenza, l’operazione di acquisto per il magnate Vitek (estraneo all’indagine), che lo scorso luglio aveva comprato per circa 50milioni di euro i terreni dell’ex ippodromo Tor di Valle, dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo stadio della Roma.

Oltre all'affare del complesso immobiliare di via Sicilia, il 27 ottobre scorso i due fratelli parlano di investire i rapporti con la Bnl «per monetizzare i superbonus fraudolentamente conseguiti» nella prospettiva di un nuovo cantiere in zona Tor San Lorenzo, a Roma, del valore di 54 milioni di euro. Davide Ciaccia commenta: «Cazzo, un'operazione.... cioè abbiamo aperto ieri un cantiere di superbonus (ride) oh il cantiere di Tor San Lorenzo è quadro tecnico economico 54 milioni di euro... capito? Cioè ieri Bnl ci ha dato il via libera senza budget, ci ha detto... budget illimitato!».

In un’intercettazione del 18 giugno scorso sarebbe stato «esplicitamente manifestato», da Mario Ciaccia «il programma di agire in modo occulto e sottotraccia per evitare ulteriori conseguenze giudiziarie e poi trasferirsi con le ingenti risorse accumulate all’estero, segnatamente in Florida, dopo 13 anni di formale residenza nel Principato di Monaco». L'indagato parla con una sua amica imprenditrice della sanità del green pass e del fatto che non gli è ancora arrivato: «Ma guarda che il Principe si è proprio rincoglionito. Questo, oh, cioè, Montecarlo è uno Stato finito. Io non c’ho, non c’ho dove spostare la residenza... Io non so rientrato in Italia quest’anno, mi facevano fare pure la legge quella del rientro dei... Però ho detto, dopo 13 anni che stai fuori, rientrare me sembra proprio ’na cazzata. Poi io appena ho finito sti processi l’anno prossimo vorrei provà sta cosa a Miami».


Mario Ciaccia, che una decina di anni fa era stato paparazzato in compagnia dell’attrice Manuela Arcuri, lo scorso aprile ha acquistato l’imbarcazione «Drinkwater» attraverso una società a lui riconducibile. I finanzieri, il 3 luglio, lo hanno visto a bordo dello yacht insieme al fratello Davide e al loro notaio indagato all'Argentario. C’è un’altra intercettazione che dimostra la vastità del patrimonio immobiliare dei due fratelli. «Robba mia! Sì, sto sui 112 appartamenti. Sì me lo sta vendendo Roberto (Roberto Busso, ndr)», spiega il minore dei due fratelli indagati a un suo interlocutore.

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