Pandemia, Aprilia è assediata dal Covid
Aprilia «chiude» contro il Covid: a causa della «elevata circolazione virale», infatti, nella città pontina è scattata ieri l’ordinanza che impone «l’utilizzo di mascherine anche all’aperto per un periodo non inferiore a sette giorni, comunque fino ad un miglioramento dell’attuale situazione epidemiologica», così ha scritto il sindaco, Antonio Terra. Al quale ieri mattina era arrivata un’apposita «richiesta, avanzata dal Dipartimento di Prevenzione della Asl di Latina», proprio «in relazione all’attuale situazione epidemiologica della città di Aprilia, che nel periodo 17/10 -14/11 ha mostrato un aumento costante e sensibile di casi di infezione da Sars Cov 2 nella popolazione residente che evidenzia una elevata circolazione virale». Una sollecitazione analoga era arrivata al primo cittadino dall’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, con una formale «richiesta dell’emissione di una ordinanza al sindaco di Aprilia per ripristinare l’utilizzo di mascherine all’aperto, evitare ogni forma di assembramento e sensibilizzare la popolazione sull’importanza della vaccinazione, tenendo conto che rispetto alla media regionale si è circa 10 punti percentuali in meno», ha quantificato l’assessore, lanciando un appello: «Chiediamo ai cittadini la massima collaborazione, anche alle comunità straniere presenti sul territorio e alle loro autorità religiose».
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L’ordinanza del sindaco chiede anche di «evitare ogni forma di assembramento sul territorio, la sanificazione degli ambienti al chiuso dopo il loro utilizzo e l’adozione delle misure di prevenzione standard quali la disinfestazione delle mani». Ma resta anche l’obbligo, inoltre, «in caso di sintomi riconducibili ad infezione da Sars Cov 2, di isolarsi immediatamente e a contattare al più presto possibile il proprio medico curante e collaborare con i Servizi di Sanità pubblica per le valutazioni del caso e per le attività di tracciamento dei contatti», si legge nell’ordinanza, che demanda «al Comando della Polizia Municipale il controllo accurato del territorio comunale con l’applicazione delle sanzioni del caso». Anche perché la situazione della città a nord della provincia pontina, la più popolosa dopo Latina, preoccupa l’Asl e le istituzioni ormai da diversi giorni visto il numero di contagi, allo stato attuale oltre 450, registrati in meno di due settimane su una popolazione di 73 mila abitanti. Ed è in corso anche una verifica sulle coperture vaccinali degli assistiti di tre medici di famiglia che hanno rifiutato di vaccinarsi, per capire se ci sono dati anomali.