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Treni a singhiozzo e autobus strapieni. Atac senza regole e caos trasporti a Roma

Pier Paolo Filippi
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Bus e metropolitane strapieni mentre aumentano i contagi di Covid, ferrovie urbane azzoppate con la Roma-Lido ridotta alla tratta Lido Centro-Eur Magliana e conseguente assalto dei passeggeri alla Metro B. Poi ci sono i tram fermi ai box, i nuovi autobus acquistati ma ancora bloccati per problemi amministrativi, i filobus pagati milioni abbandonati al degrado tra topi e ragnatele perché è scaduto il contratto di manutenzione. Mentre a livello nazionale si annunciano importanti novità nel settore, come l'ordinanza approvata ieri dai ministeri della Salute e dei Trasporti che prevede il ritorno della biglietteria e il controllo a bordo dei mezzi in funzione anti-Covid, il Tpl romano è nel caos, tra le proteste di cittadini, studenti e pendolari che ogni giorno usufruiscono dei mezzi dell'Atac. E in questo quadro disastroso, ieri sera è arrivata la notizia delle dimissioni di Maurizio Gentile, commissario della Metro C che dovrebbe essere sostituito da Virginio Di Giambattista, già direttore generale Tpl presso il ministero che ha ricoperto anche l'incarico di commissario della Circumetnea di Catania. Alla base delle dimissioni di Gentile ci sarebbero questioni legate al suo compenso. La sua esperienza però non dovrebbe andare persa. Gentile, infatti, potrebbe andare a ricoprire il ruolo di commissario a Roma Metropolitane, la società capitolina che si occupa di progettazione della mobilità e negli scorsi anni è stata abbandonata a se stessa dalla giunta di Virginia Raggi.

 

 

Una situazione di caos, insomma, in cui l'azienda capitolina di trasporto non sembra davvero pronta a fare quel salto di qualità richiesto a tutti i livelli. Anche i nuovi servizi che vengono annunciati restano pressoché lettera morta. L'ultimo caso è quello delle guardie giurate che dovrebbero supportare i verificatori Atac a bordo dei bus in giro per le strade di Roma, per garantire più sicurezza durante i controlli dei biglietti all'utenza. Annunciata dall'azienda di trasporto agli inizi di ottobre, la novità è rimasta perlopiù sulla carta, se si esclude una sperimentazione durata pochi giorni su una, forse due linee. Nessuno infatti in queste settimane li ha visti, né gli utenti, né gli stessi controllori né gli autisti.

 

 

Così parlare di ritorno del bigliettaio, o di aumentare i controlli per garantire la sicurezza sanitaria, a Roma sembra un'utopia. Solo per fare un esempio, ieri sulla ferrovia Roma-Viterbo, che all'inizio del 2022 passerà a gestione Cotral, sono state oltre 30 le corse saltate soprattutto nella tratta extraurbana, sembra per l'assenza di diversi macchinisti. Il risultato? Viaggiatori infuriati accalcati nei convogli, mentre rispettare qualsiasi norma anti virus è pressoché impossibile.

 

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