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Roma, ecco la banda delle rom che occupa le case nell'indifferenza delle istituzioni

Elena Ricci
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Non solo Ennio Di Lalla. Una delle rom sfrattate dall’appartamento dell’anziano, si scopre che aveva già occupato dallo scorso 24 luglio e occupa tutt’ora, un altro appartamento sempre nel quartiere Don Bosco, a soli 600 metri da via Pasquale del Giudice, teatro della vicenda mediatica che ha visto tristemente coinvolto il povero 86enne. Si tratta di una casa di edilizia popolare di proprietà dell’Inps al piano terra di via Calpurnio Fiamma, al civico 130, di cui il vecchio assegnatario aveva consegnato le chiavi proprio lo scorso luglio. Dopo pochi giorni, l’appartamento è stato occupato da Lilana Mariukovic, zia di Nadia Sinanovic, la 29enne che si era introdotta nella casa di Ennio Di Lalla. Lilana è la donna che durante le operazioni di sgombero dell’appartamento del signor Ennio, è uscita carica di oggetti trasportati in alcuni carrelli, sbeffeggiando i giornalisti all’esterno e urlando «Italia uno» rivolta verso le telecamere. La donna dunque, avrebbe occupato abusivamente ben due appartamenti e non uno. Attualmente si trova all’interno della casa di via Calpurnio Fiamma con altre persone e per accedere utilizzerebbe una finestra, non essendo riuscita a forzare la porta di ingresso.

 

 

Nel complesso residenziale, a quanto pare, ci sarebbero altri 7 appartamenti occupati illegalmente. Un vero e proprio sistema di «passaparola» pronto ad avvertire non appena c’è il via libera. La prepotenza di chi occupa illegalmente gli appartamenti è sempre più forte e ostinata, anche perché molti di loro sanno di restare impuniti. Nadia Sinanovic, ad esempio, è irreperibile nonostante sia indagata a piede libero per l’occupazione dell’appartamento dell’anziano di Lalla. La Procura starebbe valutando l’ipotesi di estendere il capo di imputazione anche per furto aggravato. Una condotta reiterata che riporta alle parole pronunciate dalle rom al momento dello sfratto dalla casa di Ennio: «Lo rifaremo ancora».

 

 

In effetti lo avevano già fatto, hanno continuato con Ennio e sicuramente lo rifaranno ancora. «Una promessa che sembrano quindi poter mantenere – commenta la consigliera regionale leghista Laura Corrotti – grazie anche all’indifferenza delle istituzioni che permettono di lasciar circolare impunite queste persone». Una situazione che ha piuttosto allarmato i residenti che purtroppo sono costretti a subire e non reagiscono per paura di ritorsioni. «Aumenta così la paura tra i cittadini costretti a convivere con questa situazione di allarme che evidenzia sempre più – continua Corrotti – una vera e propria organizzazione mirata all’occupazione di appartamenti nella Capitale».

 

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