il dossier di legambiente
Smog, immondizia e piste ciclabili: Roma è la città peggiore d'Italia
Roma è tra le città peggiori d'Italia per performance ambientali, dalla qualità dell’aria alla gestione dell’acqua. Dai rifiuti alla mobilità, dall’ambiente urbano all’energia. Un lento e inesorabile declino che porta la Città Eterna all' 86esimo posto in classifica nel rapporto Ecosistema Urbano 2021 realizzato da Legambiente, presentato ieri mattina in diretta streaming. Peggio di Roma nel Lazio, solo Latina che è riuscita ad ottenere la 100esima posizione. Una bocciatura importante, con una discesa che conferma i tanti problemi di una città che stenta a decollare. Fino a 15 anni fa, nel 2006, la Capitale si trovava al 55esimo posto. Ora, invece, risulta essere quasi fanalino di coda insieme a pochi altri capoluoghi italiani. Una situazione che vede il Lazio tra le peggiori regioni con Rieti, miglior capoluogo di provincia regionale, al 45esimo posto (era al 38esimo posto nel 2020). Segue Frosinone in 78esima posizione e Viterbo all'83esimo posto.
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«La Capitale è in fondo alla classifica – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – I numeri aggiornati al 2020 continuano a rendere evidente quanto tempo si sia perso senza costruire elementi virtuosi sulla gestione dei rifiuti, sulla cura del verde, sulla mobilità sostenibile, sullo sviluppo delle energie rinnovabili; un tracollo totale per Roma che con questi numeri è un peso che grava in termini di inquinamento sul proprio territorio, sul Lazio e sul Paese». Quello di Legambiente è un report che prende in considerazione 105 capoluoghi e tiene conto di 18 indicatori riguardanti sei componenti (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) per stilare una classifica delle performance ambientali delle città, a fronte di un punteggio massimo teorico di 100. Con il 42,7% Roma non è riuscita a prendere neanche la metà del punteggio massimo a disposizione, registrando 0 come valore in 3 indicatori, raggiungendo addirittura la penultima posizione peggiore d'Italia negli indicatori dei consumi idrici e del solare pubblico. Terzultima posizione d'Italia, invece, nell'indicatore riguardante la dispersione rete idrica.
«Ci rivolgiamo con questo dossier, in particolare al neo sindaco Gualtieri e alla nuova Giunta, perché con sfide difficilissime come quelle per invertire il trend totalmente negativo di Roma - aggiunge il presidente di Legambiente Lazio - serviranno politiche di altissimo spessore e grande lungimiranza, affinché la Capitale torni a essere traino nel Paese per performance ambientali, oggi più che mai, anche in considerazione dell’enorme sfida globale che abbiamo di fronte, di contrasto alle emissioni climalteranti e mitigazione delle conseguenze del mutamento climatico». Posizioni imbarazzanti della Capitale anche negli indicatori riguardante il biossido di azoto (92esimo posto), le piste ciclabili (86esimo posto) e i rifiuti differenziati (83esimo posto) che vedono una flessione nella percentuale di differenziata che dal 45,5 scende al 45,3.