Never again Kabarett, l'avanspettacolo conquista Roma
Dal 12 novembre al 28 gennaio sarà in scena tutti i venerdì "Never Again Kabarett". Lo spettacolo musicale, ospitato all'Ellington Club di via Anassimandro, è nato da un’idea di Vera Dragone, Camilla Nigro e Miriam Gaudio, con protagonisti Attilio Fontana, Camilla Nigro, Miriam Gaudio e Vera Dragone. Insieme a loro le ballerine Lorena Noce e Chiara Albi, dirette dai coreografi Paolo Di Caprio e Marco Rea, che danzano sulle note suonate dal vivo da Riccardo Balsamo al pianoforte, Lorenzo Remia alla chitarra, Hector Faustini al basso, Alberto Damieto alla batteria e Gianmarco Iaselli al sassofono, per gli arrangiamenti firmati da Riccardo Balsamo e la regia di Vera Dragone.
“Never Again Kabarett” è uno spettacolo che unisce i numeri di varietà (nel senso più classico del termine), alle performance artistiche del teatro e della danza contemporanea, in un format musicale che spazia tra i generi, riproponendo chansons, cabaret berlinese di Kurt Weill, fino a sonorità pop di Achille Lauro. Un mash-up artistico, performativo e teatralizzato che rivivrà ogni settimana, all’interno di uno spazio inusuale come l’Ellington Club, che si pone come crocevia di personaggi e anime perdute, pronte ad illuminare lo stage con la loro arte.
Lo spettacolo ha vissuto la sua fase embrionale durante i 19 mesi di chiusura a causa dell’emergenza pandemica, un periodo in cui gli spazi deputati all’arte, sono stati congelati all’interno di un tempo che è sembrato infinito, soprattutto agli attori, cantanti, musicisti e performer che hanno cessato le loro attività. Da qui è nata la voglia di scrivere un testo che offrisse al pubblico uno show che andasse oltre il classico intrattenimento offerto dal cabaret. In uno spazio “altro” vanno così in scena tanti professionisti dello spettacolo che, a tempo di musica rigorosamente suonata dal vivo (nello stile del locale), scongeleranno le loro anime per offrirsi alla platea, come esempio concreto di tutti quei talenti che al Pigneto trovano una nuova casa artistica. Uno spettacolo che diviene una riflessione, all’emozione, all’empatia, alla veicolazione di un messaggio in cui, mai come oggi, c’è bisogno di credere: quella “bellezza” che “salverà il mondo” e che spesso non trova spazio in circuiti mainstream. Una bellezza che, senza un palco, rischia di scomparire.