Nuove minacce a Marco Andrea Doria, una bara col suo nome fuori casa
Il presidente del Tavolo per la riqualificazione di parchi e ville di Roma di nuovo sotto tiro
Ancora minacce a Marco Doria, ex presidente del Tavolo per la riqualificazione dei Parchi e delle Ville Storiche di Roma Capitale sulla cui auto, a giugno scorso, venne trovato un ordigno che poteva esplodere. Questa volta a Doria, già bersaglio peraltro in passato di altre minacce e per questo sotto tutela, hanno fatto trovare una bara col suo nome sotto casa: "È stata rinvenuta dalla scorta sul cancello della mia abitazione - racconta lo stesso Doria - una bara di 20 centimetri con scritto sopra il mio nome. Sono stati fatti tutti i rilievi del caso dai Carabinieri del Nucleo Operativo".
"Ad accorgersi di quanto accaduto stamattina è stato il personale della Polizia di stato, da circa sei mesi vivo sotto scorta h24 - racconta nel dettaglio il principe - e gli agenti che bonificano quotidianamente il perimetro della mia abitazione si sono accorti che sul cancello di ingresso della villa era appesa questo bara, che aveva inciso sopra il mio cognome. Il ritrovamento è particolarmente inquietante in quanto avvenuto nella giornata di commemorazione dei defunti".
Sospetti? "In questi ultimi mesi del mio incarico ho pestato i piedi a molte persone conosciute alle cronache giudiziarie - dice l'ex presidente del Tavolo per la riqualificazione di Parchi e ville storiche di Roma Capitale - mi auguro solamente che tutto il lavoro che ho svolto fino alla settimana passata non vada praticamente perduto in quanto sono tante le inchieste che ho portato aventi sia nei confronti del personale dell'amministrazione capitolina che nei confronti di soggetti del mondo del malaffare".
Ha paura? "Non solo non ho paura, non ho intenzione di ritirare le denunce che finora ho depositato, e stamattina ho fatto il giro di parecchie finestre per farmi vedere... non temo nessuno e mi auguro che il nuovo sindaco Gualtieri faccia tesoro di tutte le indagini che il sottoscritto ha portato avanti e soprattutto che le stesse non finiscano all'interno di un cestino".