Grandi sprechi a Roma per pulire le cabine vandalizzate dei vigili urbani: paghiamo per dei relitti
Cinquantamila euro l’anno, euro più, euro meno. Possono non sembrare una gran cifra, se non fosse che tanto si spende per la pulizia delle «cabine protettive» della Polizia Municipale. A rilevarlo l’esito di un accesso agli atti richiesto dall’ex vicepresidente dell’Assemblea capitolina, Francesco Figliomeni, il 23 settembre, su esposto dell’Arvu Europea guidata da Mauro Cordova. La risposta è arrivata pochi giorni fa. Di fatto la pulizia dei «gabbiotti» è sta inserita in un appalto del 2015 più ampio, quello della pulizia degli uffici, delle Biblioteche e delle Case di Riposto di Roma Capitale. A richiedere l’inserimento delle 88 cabine protettive, il Comando della Polizia Locale, con interventi settimanali, quindicinali e mensili. L’appalto in oggetto è suddiviso in 5 lotti, tuttavia le società aggiudicatarie dei primi tre hanno rifiutato tale servizio, assunto invece da quelle pertinenti per i lotti 4 e 5 per un importo mensile di 42,3 euro, oltre Iva. Tutto questo fino a maggio scorso, quando è cambiato appalto e operatore economico, individuato dalla Citta Metropolitana di Roma Capitale.
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Come sempre accado la spese è leggermente aumentata, passata dunque a 45 euro mensile, oltre Iva. Costo ritenuto «congruo» dall’amministrazione. In cinque anni, conclude la nota della direzione Generale della Centrale Unica per gli Appalti, «per tali interventi è stata sostenuta una spesa di 224.613,68 euro, oltre Iva». In pagina solo alcune foto che ben descrivono lo stato dei gabbiotti in uso ai vigili urbani. Sulle 88 presenti in tutto il territorio, soprattutto in centro e agli incroci più importanti, non ne abbiamo trovata una, non in condizioni «perfette», ma quanto meno «passabili».
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Eppure, considerato lo spazio esiguo delle cabine, il servizio di pulizia, neanche giornaliero ma spalmato con interventi cadenzati, appare tutt’altro che "congruo". Stiamo in ordine dei 50 euro al mese a cabina, oltre 4mila euro al mese. «Paghiamo per la pulizia di cabine spesso inutilizzate o inutilizzabili e vandalizzate - commenta Figliomeni - uno spreco che la dice lunga sul modo di spendere e di considerare il denaro pubblico, frutto delle tasse che pagano i romani costretti a subire un degrado che non ha precedenti».
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