sequestrati i cellulari

Droga dello stupro, la rubrica dei clienti vip nelle mani dei Nas

Valeria Di Corrado

 

La lista dei clienti che chiamavano per ordinare la droga dello stupro, è ora nelle mani dei carabinieri. Il Nas, dopo i 39 arresti eseguiti mercoledì scorso, ha sequestrato i telefoni di Clarissa Capone, la pusher romana di 20 anni finita in carcere che si vantava di avere tra i suoi acquirenti un politico, giornalisti e altra "gente importante". «Lo sai che cosa cazzo facevo a Roma? - diceva due anni fa non sapendo di essere intercettata - Cioè io... eh sì io ero una spacciatrice anche... capito? (...) Io sono proprio arrivata... cioé in 3... in 3-4 mesi... da gente importante. Calcola che quando ci stava il Festival del Cinema, io là ci andavo con lo zainetto pieno... cioé ci stavano giornalisti ci... cioè ci stava di tutto e di più... e da là poi so... sono arrivata ad un politico...»

  

Intanto, dopo il blitz dei Nas del 27 ottobre e i 150 arresti eseguiti il giorno prima tra Usa, Australia e Europa (4 in Italia), con 234 chili di droga sequestrati in tutto il mondo e venduti sul darkweb, sembra che anche la permissiva Olanda abbia messo un freno al «supermercato online» di questi nuovi e pericolosissimi stupefacenti sintetici. «Purtroppo dal 28-10-2021 alcuni prodotti sono stati vietati nel Paese da cui opera questo sito. A causa di queste modifiche alcuni prodotti non sono più disponibili per la vendita dal nostro sito web». È questo il messaggio che campeggia su «Dutch City Sales», il portale olandese dal quale molti dei 63 indagati compravano polveri e cristalli.
Tra di loro, ad esempio, c’è il funzionario dell’Ater di Roma Pietro F., finito in carcere perché importava dai Paesi Bassi alcuni litri di Gbl puro (la cosiddetta «droga dello stupro»), catinoni sintetici e 20 francobolli imbevuti di Flualprazolam, una sostanza che non era mai stata «censita» in Italia, tant’è vero che, a seguito del sequestro dei Nas, è stata inserita nella tabella delle nuove sostanze psicoattive.

«Le indagini che hanno interessato il cosiddetto gruppo di Zagarolo hanno condotto all’individuazione di un polo di importazione molto attivo sia sul fronte dei catinoni sintetici che su quello delle droghe da stupro», si legge nell’ordinanza del gip di Roma Roberto Saulino. Da marzo a ottobre 2019, il funzionario Ater si è fatto recapitare - come se nulla fosse - le droghe ordinate sul sito «Dutch City Sales» nel suo ufficio, in via di Valle Aurelia 286, dove ha sede l’Azienda territoriale di edilizia residenziale. «Si tratta di 9 spedizioni, all'incirca una al mese - spiega il gip - Tutte inequivocabilmente riconducibili a contenuti di sostanze stupefacenti». In un’intercettazione, il dipendente pubblico parla delle droghe che spaccia ai suoi clienti («talvolta personalmente, in altri casi con la collaborazione del compagno Dadù»), usando dei nomi in codice: «Allora, l'altra sera... Emanuele è venuto qui a prendersi il G, poi m'ha detto a me, che cercava il Meffe». «Il riferimento al "meffe" (Mefedrone) è altrettanto chiaro quanto quello al "G" (GBL) - spiega il giudice - Dei catinoni sintetici il mefedrone è in qualche modo il progenitore».

Sono tutte sostanze che si trovano in vendita sul sito olandese «Dutch City Sales», insieme ad anfetamine, cocaina, polveri e cristalli di ogni tipo. È agghiacciante ciò che viene scritto per farsi pubblicità, se si pensa che si tratta di droghe potenzialmente letali: «Forniamo prodotti di altissima qualità», «nella loro forma più pura e in grado di fornire i migliori risultati». Salvo poi specificare: «Questo prodotto è solo a scopo di ricerca e quindi non per il consumo umano». O ancora: «Caro cliente, a causa dei continui cambiamenti nelle leggi dell'UE per varie sostanze chimiche, desideriamo informarti che sei responsabile di verificare se il prodotto che ordini può essere importato legalmente nel tuo Paese».


Su questo stesso sito si approvvigionavano anche il pittore Alexander Luigi Di Meglio, che ha il suo atelier romano in via Merulana, e l’ufficiale dell'esercito in servizio al Comando Brigata Alpina Julia di Belluno, Franco V., che faceva arrivare la droga (3MMC in cristalli) in caserma. Anche il professore di musica finito ai domiciliari comprava da quel sito, sempre catinoni del tipo "3MMC", facendoli spedire addirittura nella scuola media «Ugo Foscolo» di Vescovato (Cremona) dove insegnava. Altri indagati, come Claudia Rivelli (sorella di Ornella Muti), si sarebbero riforniti su un altro sito olandese "gbleurope.com", in cui si vendono flaconi di "droga dello stupro" che variano da un minimo di 100 ml. (a circa 25 euro) fino a bidoni da 25 litri. Anche se il formato più diffuso è quello da un litro a 65 euro. Sono spacciati per liquidi "multi remover", usati per rimuovere graffi, pitture, oli, grassi. Ma in realtà è solo una copertura. La stessa Rivelli, dopo essere stata arrestata in flagranza con 3 litri di Gbl, aveva cercato di giustificarsi davanti al giudice dicendo che usava quella sostanza per pulire l'argenteria di casa o la macchina del figlio.