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San Raffaele di Velletri, la casa di cura assolta definitivamente dall'accusa di danno erariale

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Si è chiusa definitivamente, anche sul fronte contabile, la vicenda che vedeva coinvolta la Casa di Cura San Raffaele di Velletri sulle attestazioni e i rimborsi per prestazioni sanitarie erogate per conto del Servizio sanitario pubblico, in particolare quelle riabilitative. Con la sentenza n. 584/2021 della Corte dei Conti del Lazio, passata in giudicato lo scorso 13 ottobre, è stata assolta - questa volta sotto il profilo del danno erariale - la San Raffaele spa dalle medesime accuse che le erano state mosse nel procedimento penale iniziato nel 2009. Tale ultima decisione, dopo ben 11 anni dall'inizio del procedimento dinnanzi alla magistratura contabile,  contiene limpide, cristalline e illuminanti motivazioni che hanno totalmente travolto le pesanti accuse che erano state rivolte alla Casa di Cura San Raffaele, assolvendo totalmente la proprietà dalle accuse di aver provocato un ingentissimo danno erariale e revocando il decreto di sequestro conservativo relativo ai cespiti in titolarità della clinica di Velletri.

"I controlli effettuati sulle impegnative e le cartelle cliniche, oltre le impostazioni in loco, dimostrano l'infondatezza delle accuse mosse nei confronti del convenuto, avendo egli agito nel rispetto delle regole vigenti", si legge nella sentenza. I giudici hanno ritenuto "che sia assente sia l'elemento oggettivo del danno che quello psicologico". "In definitiva, tutte le contestazioni effettuate alla Casa di cura dal requirente contabile sono state affrontate e superate dal giudicato penale".

Questa ulteriore positiva decisione si aggiunge a quella, anch'essa definitiva, emessa dal Tribunale penale di Roma nel 2019 che aveva assolto la società da ogni infamante imputazione relativa alla Casa di Cura San Raffaele Velletri perché "il fatto non sussiste". La San Raffaele spa è stata oggetto di queste gravissime iniziative giudiziarie, sia in sede penale che erariale, che hanno pesantemente condizionato, per oltre quindici anni, la vita quotidiana aziendale e personale e hanno determinato una negativa percezione nell'opinione pubblica e negli operatori, compresi quelli istituzionali, anche sulla base del clamore mediatico dato al momento del loro insorgere. Ma i fatti e le sentenze hanno dato finalmente ragione all'azienda, che ha continuato, con serenità e determinazione il suo impegno, mirato ad assicurare prestazioni sanitarie di eccellenza, come i risultati raggiunti testimoniano.

Tali infondate accuse hanno anche determinato nel 2011 la chiusura del San Raffaele Velletri da parte della Regione Lazio. Ci si augura, quindi, che la Regione Lazio, possa e debba prenderne atto delle sentenze e ripristinare la piena funzionalità del San Raffaele Velletri.

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