dramma

Valerio Duro, trovato morto sotto il ponte di Ariccia il 18enne scomparso domenica

Elena Ricci

Era scomparso dalla sua abitazione a Cinecittà domenica mattina e di lui si erano perse le tracce. Dopo circa 36 ore di ricerche, il corpo del 18enne Valerio Duro è stato ritrovato privo di vita sotto il ponte monumentale di Ariccia, nella parte in cui si trova l’ascensore incrinato, una zona piena di arbusti e vegetazione. Una notizia che ha sconvolto quanti lo conoscevano e il liceo scientifico Newton dell’Esquilino dove il giovane frequentava l’ultimo anno.

 

  

La tragica scoperta è avvenuta ieri sera intorno alle 22.00. A trovare il corpo, dopo aver geolocalizzato il cellulare del ragazzo, sono stati i carabinieri della stazione Quadraro a cui i genitori avevano denunciato la scomparsa.

 

Il diciottenne il sabato sera prima, aveva partecipato alla festa per il diciottesimo compleanno di un amico. Lì i suoi compagni lo hanno visto per l’ultima volta e, a quanto si apprende, era abbastanza tranquillo. La mattina seguente, giorno della scomparsa, è uscito di casa con le chiavi, portafogli e cellulare, senza farvi più ritorno. Immediatamente si sono attivate le ricerche alle quali hanno preso parte anche gli scout e la protezione civile.

Valerio viveva con i genitori e una sorella. La famiglia si è chiusa nel dolore e non riesce a spiegarsi quanto accaduto. Era un ragazzo tranquillo, frequentava l’ultimo anno dello scientifico ed era ben voluto da tutti. Tra le prime ipotesi avanzate dagli inquirenti, c’è quella del gesto volontario.

 

Nessun episodio di bullismo, nessun disagio e nessuna avvisaglia però, riesce a far comprendere il motivo di un eventuale intenzione di mettere fine alla propria vita.  

Tuttavia, al momento non si esclude nulla. Resta da capire perché abbia preso l'autobus per recarsi ai Castelli Romani. La salma del giovane attualmente si trova presso l’obitorio del policlinico Tor Vergata

Nel mese di maggio scorso, un altro ragazzo di 14 anni si tolse la vita gettandosi dal ponte da Ariccia che negli anni è stato tristemente etichettato come “ponte dei suicidi” proprio per l’elevato numero di episodi.