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Roma, i manifestanti hanno assaltato il pronto soccorso dell'Umberto I

Elena Ricci
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Non solo scontri e violenze per le strade di Roma. Un gruppo di circa 30 manifestanti «no green pass» ha preso d'assalto nella serata di sabato il pronto soccorso dell'ospedale Umberto I, dove era stato trasportato dai sanitari del 118 uno dei partecipanti al sit-in organizzato a piazza del Popolo e poi trasformatosi in un violento corteo che lanciava bombe carta in direzione di palazzo Chigi.

L'uomo, mentre tentava di filmare le forze dell'ordine impegnate in servizio di ordine pubblico, provocandole, fuggito buttandosi per terra poco più avanti, sostenendo di essere stato picchiato dalla polizia. Arrivato a Roma dalla Sicilia, all'ingresso in ospedale si è rifiutato di sottoporsi al triage e al tampone, motivo per il quale è stato posto in isolamento, essendo privo di vaccino. Mentre dava in escandescenze con il personale infermieristico, all'esterno del nosocomio sono arrivati alcuni parenti e amici che hanno iniziato a insultare infermieri e personale medico.

A questi, poco più tardi, si sono aggiunti circa 30 manifestanti che hanno fatto irruzione nel pronto soccorso, devastando la porta di ingresso e danneggiando barelle, sedie e tutto quanto presente nell'area rossa. La furia dei facinorosi che hanno aggredito medici e infermieri, ha costretto il personale sanitario a barricarsi nei propri uffici.

Durante i disordini un'infermiera è stata colpita alla testa con una bottiglia. Feriti anche un altro sanitario e due dei poliziotti intervenuti. L'irruzione è avvenuta per liberare il loro compagno in stato di fermo e denunciato per rifiuto di fornire le proprie generalità, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

«È gravissimo quello che è accaduto nella notte - ha detto Alessio D'Amato, assessore regionale alla Sanità - Non tollerabile che vengano aggrediti degli operatori sanitari. Bisogna fermare il clima d'odio, questa escalation di violenza». La situazione è stata ripristinata soltanto alle prime luci dell'alba, grazie all'intervento della polizia. Solidarietà al personale medico e condanna di quanto avvenuto è arrivata dalla politica e dall'ordine delle professioni infermieristiche di Roma, riaccendendo la problematica della sicurezza nelle strutture ospedaliere. «Il personale sanitario è a rischio ogni giorno - spiega il Presidente Maurizio Zega Bene la solidarietà e anche l'indignazione senza dimenticare però che la sicurezza degli infermieri e di tutti gli operatori sanitari che operano nel pronto soccorso costituisce un problema da risolvere anche nei giorni feriali e non solo in occasioni eclatanti».

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