Teatro di Roma, colpo a vuoto della Raggi. Dopo la sconfitta prova a sostituire il direttore dimissionario
Lo avevamo scritto giovedì scorso, due giorni prima dell’apertura delle urne. Il presidente del Teatro di Roma, Emanuele Bevilacqua aveva rimesso il suo mandato, pur «rimandendo disponibile» fino all’insediamento del nuovo sindaco. La «smentita», mai indirizzata a questo giornale ma pubblicata altrove, è durata poco. È di ieri infatti la notizia che la sindaca Raggi, nonostante la storica sconfitta e dunque l’addio al Campidoglio tra 15 giorni, ha provato a rinnovare la guida dell’ente che, ricordiamo, gestisce il teatro Argentina, il Valle e l’India. Secondo le intenzioni dei Cinquestelle, che a quanto pare stanno cercando di dare fondo a nomine e poltrone, al posto di Bevilacqua sarebbe dovuto andare Maurizio Costanzo. A bloccare il «passaggio» la Regione che in una nota di risposta alla sindaca uscente ha fatto presente l’opportunità di attendere il nuovo assetto istituzionale.
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Sulla vicenda Federico Mollicone, deputato capogruppo Fdi commissione Cultura, che da tempo si batte per la trasparenza nella gestione del Teatro di Roma che, ricordiamo, è oggetto proprio in questi giorni di ispezioni da parte del Ministero dell’Economina e Finanze: «Quanto trapelato rispetto alla nomina di Maurizio Costanzo al Teatro di Roma, la dice lunga sulla scorrettezza dell'ormai ex sindaco Raggi che ha cercato di fare il colpo per avere il sostegno di Costanzo durante la campagna elettorale. Il Cda Teatro di Roma e il Presidente - ricorda Mollicone - sono stati abbattuti a colpi di atti di sindacato ispettivo e di accessi agli atti. Certo è che questo CdA è stato nominato da Luca Bergamo, vicino a Gualtieri».
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Il diretto interessato, Maurizio Costanzo, ha tuttavia chiarito: «Qualche tempo fa dal Campidoglio mi hanno chiesto se mi interessava la direzione dei teatri romani. Io, lo ricordo, ho diretto per 25 anni il teatro Parioli, sono presidente del network dei grandi teatri privati, ho scritto diverse commedie e libri dedicati, insomma non è che proprio non sia la mia materia, quindi ho detto vediamo, ci penso. Ci tengo tuttavia a ribadire che non ho nessun rapporto di lavoro con la sindaca Raggi, le ho dato qualche consiglio ma non siamo in amicizia. Certo è lei che ha intitolato una piazza a Gabriella Ferri e il Valle a Franca Valeri e questo l’ho apprezzato. Insomma volevo precisare che hanno sbagliato bersaglio. Quanto alla presidenza del Teatro di Roma è qualcosa che posso fare solo se va bene a tutti».