la protesta
"Orari anti-Covid disumani". Studenti del Galilei in rivolta a Roma: "Questa non è vita"
Protesta contro gli "orari disumani anti-Covid" all'Itis Galilei nel quartiere Esquilino a Roma : "Ingresso bis alle 9.40, campanella di uscita alle 15.10 che con la settima ora slitterà alle 16. E il pranzo a casa alle 17, se tutto va bene, si trasforma in merenda. Senza più spazio per lo sport. Questa non è vita per i nostri figli" protestano i genitori. E domattina, giovedì 30 settembre, ci saranno anche le famiglie insieme con i giovani a protestare. Non si entra in classe all’Itis di via Conte Verde, con gli studenti del triennio che si radunano a piazza Vittorio.
"La manifestazione si terrà dalle 8 alle 11 a piazza Vittorio, per chi non lo sapesse sta a 100 metri dalla scuola - il comunicato girato sulle chat studentesche del Galilei che si candida per portare le altre scuole sotto le finestre del ministero". «Non vogliamo fare casino - spiegano - ma farci notare dagli altri istituti tecnici con una situazione simile alla nostra, così da poter andare al Ministero per chiedere, per ora, una riduzione di 40 minuti, sull’orario della seconda entrata. L’obiettivo è che con la rotazione della seconda entrata, di cui si sta occupando il vicepreside, si abbiano solo due giorni a settimana in cui entriamo in classe alle 9». L’appello è che intervengano anche gli studenti del biennio. «Oggi - scrivono - la situazione non li riguada ma in futuro, con la rotazione delle entrate di cui si sta occupando il vicepreside, anche loro rischiano di dover entrare alle alle 9.40».
Alla manifestazione cercherà di essere presente anche Valerio Pantuso, segretario Uil Scuola regione Lazio.
Andata e ritorno a scuola: l'odissea "Volevo rappresentare una situazione alquanto spiacevole e aggiungerei “assurda” - racconta un papà - Mio figlio frequenta il IV anno presso l’I.T.I.S. Galilei di Roma (Via Conte Verde, 51. In questi giorni la Preside ha comunicato la nuova organizzazione scolastica riguardo la scansione oraria.
Le disposizioni del Miur "Secondo la Preside - prosegue il racconto - in applicazione delle disposizioni del M.I.U.R. (con il beneficio del “mio” dubbio) relativamente alle esigenze di natura sanitaria riguardo all’emergenza Covid, non hanno potuto fare a meno che predisporre il seguente orario.
La circolare della scuola "Dalle classi terze in su, l’orario scolastico inizia alle 09:40 per terminare alle ore 15:10 con ipotesi di futura uscita alle ore 16:00.
Le conseguenze "Abitiamo nel quartiere di Nuova Tor Vergata, VII Municipio - continua il genitore - Nostro figlio impiega più di un’ora (se trova la coincidenza dei mezzi di trasporto) per tornare a casa e nelle peggiori delle ipotesi impiega più di un’ora e mezza. Questo significa che sarà a casa intorno alle 16:10-16:30, se tutto va bene". "E' normale - prosegue il genitore - che un ragazzo debba pranzare verso le 16:30? Considerando che è prevista solo una pausa di 10 minuti, dalle 11,40 alle 11,50, per la consumazione di uno snack (confezionato), così scrivono nella Circolare. La consumazione di uno snack o comunque una pausa di 10 minuti non può essere equiparato ad un pasto normale.
"Questa non è più vita" Oltre questo, mio figlio è un ragazzo che ha sempre studiato portando a casa un ottimo profitto negli anni passati. Mediamente studia dalle 2 alle 3 ore al giorno. Secondo te è plausibile che mio figlio possa iniziare a studiare alle 17? Considerando la stanchezza accumulata nel giorno e dopo aver “pranzato” da poco?
Niente più sport Infine, ho da poco sottoscritto un abbonamento annuale in palestra per mio figlio. Ho pagato 700 euro. In pratica soldi buttati. Come farà a frequentare la palestra. Questi ragazzi non potranno praticare sport o qualsiasi altra attività non avendo tempo libero a disposizione. A me chi rimborserà i soldi della palestra?".
Le richieste "Ho inviato una lettera alla Preside richiedendo di rivedere tale Organizzazione, suggerendo di alternare a cicli settimanali, con le altre classi. Consentendo di distribuire in maniera “equa” tale disagio".
Le alternative "Un altro suggerimento - continua il genitore - è stato quello di ridurre la durata delle prime 3 ore a 50 minuti e qualche ora di copresenza. Così facendo l’uscita della 6a ora sarà alle ore 14:30 (sperando che non si faccia anche la 7^ ora così come qualcuno dice).
Proposte condivise. "Questo mio pensiero è condiviso dalla maggior parte dei genitori da me e mia moglie consultati".
La disobbedienza. "Noi genitori avevamo proposto a nostro figlio di portarsi il pranzo da casa da consumare al posto dello snack. Una proposta per tutelare la sua salute e una sorta di disobbedienza civica. Ma l'educazione del ragazzo, che pure contesta questi orari assurdi, non gli consentono di infrangere le regole e quindi a malincuore non ha condiviso la nostra proposta di contrasto. Gli avevamo chiesto di portarsi un pasto intero confezionato (primo, secondo e contorno e non certamente uno snack) da consumare nella pausa “pranzo” eccedente i vostri 10 minuti concessi...". Domattina la protesta continua con i ragazzi in piazza Vittorio.