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Roma, dalla stazione Termini ai Fori Imperiali solo a piedi: parte il test sulla pedonalizzazione

Pina Sereni
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Detto, fatto. Fine settimana a piedi per la sperimentazione, fissata appunto per sabato 11 e domenica 12 settembre, del nuovo itinerario pedonale dalla stazione Termini a via dei Fori Imperiali. Come previsto da una memoria di Giunta approvata in giugno, verrà creato un collegamento pedonale diretto tra il nodo centrale della stazione Termini e l'area archeologica dei Fori, «così da valorizzarla ulteriormente - si legge nella nota del Campidoglio - in chiave sostenibile e garantirne una migliore fruibilità per cittadini e turisti.

Nella giornata di domenica 12 settembre l'iniziativa coinciderà con un nuovo appuntamento di #ViaLibera, la rete di circa 15 km riservata a pedoni e ciclisti. Il percorso del nuovo itinerario Termini-Fori partirà da piazza dei Cinquecento, Mura Serviane, passando davanti alle terme di Diocleziano, Palazzo Massimo, via del Viminale, via Agostino Depretis, via Urbana e via Leonina per poi arrivare a via dei Fori Imperiali, che sarà interamente pedonalizzata anche nella giornata di sabato 11 settembre. Una sperimentazione a meno di un mese dal voto che si poteva evitare, almeno così la pensano commercianti e tassisti. Una «penalizzazione più che pedonalizzazione», in un periodo in cui fortunatamente si rivedono turisti. E come faranno quelli che arrivano a Termini a raggiungere il centro? A piedi? Oppure dovranno pagare corse più care per tragitti più lunghi a causa dei divieti?, dicono i tassisti.

Ancora, a non essere d'accordo i commercianti. Anche perché la sperimentazione nel fine settimana, e dunque nei giorni dedicati allo shopping per eccellenza, colpisce una zona già in profonda crisi, come quella di via Nazionale, flagellata prima con la chiusura della stazione della metro Repubblica per un anno, poi con il lockdown dovuto al Covid e adesso con un cantiere lumaca che dal Traforo a largo Magnanapoli, direzione piazza Venezia, ha praticamente interdetto il passaggio pedonale e fortemente penalizzato i negozi di quella parte del marciapiede. Colpo su colpo insomma, del quale si stenta a capirne il fine. All'approvazione della memoria di giunta in giugno l'assessore capitolino alla Mobilità, Pietro Calabrese, ne parlava con termini entusiasti: «L'obiettivo è valorizzare un'area archeologica unica al mondo, esattamente come accade in altre città europee». E anche se la sperimentazione è principalmente dovuta alla futura fermata della linea C della metropolitana, è pur vero che tutte le altre città europee hanno una rete di trasporti che negli anni è stata in grado di ampliarsi e servire la cittadinanza in modo efficiente. La Capitale, purtroppo, è ferma, progetti e cantieri infiniti a parte, a 50 anni fa.

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