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In fiamme il sito archeologico vicino Roma, ecco l'ennesimo scandalo

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Massimiliano Gobbi
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Fiamme e fuoco davanti il prestigioso sito archeologico di Castrum Inui, di nuovo invaso di rifiuti. È scoppiato questa sera, intorno alle ore 20, l'ennesimo rogo di rifiuti che colpisce via delle Salzare ad Ardea. A bruciare cumuli di rifiuti e immondizia di ogni genere a ridosso della strada con personale dei vigili del fuoco e volontari di protezione civile del Nucleo Operativo Airone al lavoro per la bonifica dell'area.

Oggetto di scavi e studi fra i più importanti dell’archeologia etrusco-italica, antico centro portuale fortificato di Ardea, risalente al IV secolo a.C., rimasto attivo fino al III d.C., seppellito per secoli nelle provvidenziali dune marine del litorale a ridosso della foce fiume Incastro, ormai da mesi risulta abbandonato a se stesso, tanto da diventare una vera e propria discarica a cielo aperto.

Di questa sera l'ennesimo rogo scoppiato in un'area che non trova pace, che ogni giorno si riempie sempre più di calcinacci, mobili, materassi, lavatrici, frigoriferi e quant’altro ai margini della strada. Il tutto a pochi  ​metri di distanza dal "Lido le Salzare", dove viene raccolto il verde e i rifiuti ingombranti.

"È una vergogna, nell'area mancano controlli e videosorveglianza - commenta il geometra Luigi Centore, ex Direttore di Esecuzione del Contratto (DEC) per la gestione dei servizi di igiene e nettezza urbana del Comune - non è la prima volta che capita un rogo in quest'area. Non capisco proprio come sia possibile questa mancanza di controllo. L'amministrazione spende centinaia di mila euro all'anno per bonificare l'intera zona occupata da rom, senzatetto, extracomunitari senza però risolvere definitivamente il problema, è ora intervenire risolvendo il problema all'origine".

Un problema che purtroppo si ripete nei mesi. Tempo fa il sindaco di Ardea, Mario Savarese, affidò ad un post social le proprie riflessioni puntando il dito nei confronti di «ignote persone» facendo capire alla cittadinanza di continuare la lotta al degrado. Un appello però morto nel tempo, visti i risultati.

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