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Caos nei cimiteri, l'Ama congela i fornetti: appuntamenti al 2023

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Valeria Di Corrado
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Nonostante la cronica mancanza di loculi nei cimiteri capitolini, Ama per estumulare le salme (e rientrare in possesso delle concessioni) lascia passare un anno e mezzo. Nei giorni scorsi la famiglia di un defunto ha presentato ad Ama istanza per tale operazione cimiteriale, ha pagato 295 euro e si è vista fissare l’appuntamento il 21 febbraio del 2023 (come si può leggere nella foto qui a fianco).

 

L’estumulazione - ossia l'operazione che consente di recuperare i resti mortali di una salma sepolta da almeno 30 anni in un loculo e traslarli - è considerata dall’Azienda municipalizzata all’ambiente un’operazione non urgente e differibile, al punto da far slittare gli appuntamenti addirittura nel 2023. Eppure urgente e non differibile è il problema della penuria di loculi. A Prima Porta - l’unico cimitero romano in cui ancora si potevano comprare - sono esauriti. Le famiglie si mettono in lista di attesa per un fornetto: nel frattempo le salme vengono depositate nelle camere mortuarie e stazionano lì per giorni. Per trovare spazio bisognerebbe liberare i loculi già occupati, ma, se le estumulazioni ordinarie vengono «stoppate», si ferma anche questo naturale ricambio.

 

Prima (ossia lo scorso inverno e in primavera), la motivazione che aveva portato Ama a bloccare queste operazioni cimiteriali era la pandemia da Covid e la necessità di concentrare il poco personale impiegato nelle cosiddette «prime sepolture». Ora la motivazione è la pausa estiva e il caldo. Sul sito dei cimiteri capitolini è comparso infatti il seguente avviso: «In analogia con quanto già disposto negli anni precedenti, nel periodo compreso tra il 26 luglio ed il 4 settembre 2021, al fine di dare massima priorità a tutte le istanze legate alla prima sepoltura di salme, saranno temporaneamente sospese alcune operazioni cimiteriali differibili di secondo livello (cosiddette “seconde” sepolture). La sospensione riguarderà unicamente: le verifiche di capienza e di raccolta non finalizzate ad una tumulazione imminente; le estumulazioni salme, ceneri e resti ossei per traslazioni in altra concessione, altro cimitero o altro comune; le ricerche volte a stabilire la legittimità ad operare su manufatti cimiteriali provenienti da Ufficio Edilizia Privata».

A volte i cittadini segnalano la presenza di loculi vuoti, ma non c’è nessuno che si preoccupa di fare un censimento di quelli realmente disponibili. In più, con il servizio estumulazioni che procede a singhiozzo, il cimitero Flaminio resta «sold out». Questa emergenza spazi sta scatenando pratiche illegali e truffe, tant’è che Ama è stata costretta a pubblicare online un avviso agli utenti. «Ama ricorda che il Regolamento di Polizia Cimiteriale comunale vieta la compravendita di tombe o di sepolcri in genere. La compravendita configura il reato di truffa, che può essere denunciato tramite querela dalla parte lesa, non avendo Ama le prerogative dell’autorità giudiziaria. I controlli di Ama sono serrati e impediscono che le compravendite, del tutto illegali, possano concludersi con la cessione del manufatto. I titolari di concessione, o i loro eredi legittimi, possono restituire i manufatti sepolcrali per vie legali».

 

La concessione dei loculi, infatti, ha una durata di 30 anni ed è rinnovabile per un eguale periodo (previo pagamento della tariffa prevista). In alternativa si procede con l’estumulazione dei resti mortali per trasferirli ad altra sepoltura o cremarli. Ma è qui che si crea l’intoppo che origina il caos.

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