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Roma, l'impegno di Enrico Michetti per l'Atac: "Sui bus tornino i bigliettai"

Pietro De Leo
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«Se avessimo avuto più tempo sarebbe stato meglio perché siamo partiti per ultimi, ma va benissimo». Così Enrico Michetti, candidato del centrodestra al Comune di Roma, parla a Tgcom24 sulla data del 3 ottobre fissata per le elezioni amministrative. «Noi pensavamo a quella successiva - prosegue - ma una settimana non cambia molto». L’intervista nella rete all news di Mediaset ha fornito l’occasione anche per tracciare il punto sulle condizioni attuali di Roma e i punti programmatici. «Roma ha bisogno di pianificazione», spiega Michetti, sottolineando che al momento «si gestisce solo l’emergenza ed è come una barca senza timone». E poi un suo mantra di queste settimane elettorali: «non si tratta di cattiva amministrazione, ma Roma non è proprio amministrata. Roma deve diventare un grande cantiere perché siamo in ritardo. Negli ultimi 30 anni si è realizzato molto poco in termini di infrastrutture». Il tema trasporto pubblico, peraltro, continua ad essere centrale nell’agenda. «Va riorganizzata l’azienda che se ne occupa - spiega il candidato del centrodestra - e ci sta un capitale umano che va salvaguardato e protetto, ma va reindirizzata la società, il personale va motivato, vanno ridotti gli sprechi». La metafora è quella della «cura del ferro», di cui ha bisogno la città, assieme a «Corsie preferenziali, semafori intelligenti. Ha bisogno di ripianificare la mobilità».

 

 

E legato poi alla funzionalità del trasporto pubblico c’è anche il tema del ritorno di una figura «storica» sui mezzi di trasporto. «Roma ha bisogno di far tornare nell’autobus il bigliettaio perché è presidio di legalità». Alla domanda del conduttore se questo, però, possa comportare costi aggiuntivi, Michetti osserva: «È un servizio utile non solo al cittadini ma anche al turista che può aiutare negli itinerari se parla le lingue, può aiutare le persone anziane», oltre ad esercitare un «ausilio all’autista» e rappresentare un «presidio nei periodi di Covid circa il contingentamento». E poi c’è l’argomento degli argomenti, ossia la lotta al degrado. «Roma - prosegue Michetti - ha bisogno che le venga restituito decoro quindi agiremo su rifiuti, igiene urbana, trasporti. Roma dovrà tornare ad essere una città più sicura e apriremo un tavolo permanente di monitoraggio sui luoghi su cui purtroppo oggi imperversa la criminalità». E aggiunge: «il principio del rispetto della legge profilo sacro. Il problema dell’igiene urbana è sotto gli occhi di tutti e anche lì se non si fanno gli impianti per i rifiuti», questi ultimi «non si riescono a trattare e smaltire. Quindi nel breve tempo possibile agiremo sugli impianti».

 

 

In questo scenario sono in ballo procedure miste dove c’è competenza da parte del Campidoglio e della Regione. «Prima cosa da mettere in campo è il dialogo. Poi chiaro che per gli impianti c’è bisogno di risorse umane e finanziarie sufficienti e la procedura va avviata secondo la normativa che riguarda il circolo dei rifiuti». La prospettiva di Michetti, però, anche in quel caso prevede un’azione immediata, nei primi cento giorni, per «incrementare la raccolta differenziata e creare delle isole ecologiche dove trasferire rifiuti per toglierli dalle strade». Infine, un accenno anche alle normative sulla certificazione verde: «La salute viene prima di tutto - osserva il candidato sindaco - ma il green pass non deve rappresentare un limite perché abbiamo necessità di fare una proposta che sia competitiva con gli altri paesi. Prima eravamo abituati che i turisti venissero a pioggia, ma ora abbiamo bisogno di rilanciare Roma. Tutto ciò che va nel verso di uno sviluppo sostenibile deve essere valorizzato e anche i provvedimenti di carattere nazionale devono andare in quel senso».

 

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