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Roma, permessi falsi per immigrati veri. La banda criminale sgominata dai vigili urbani

Francesca Mariani
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Smantellata la fabbrica dei permessi di soggiorno falsi. A gestirla era un bengalese di 42 anni che «cuciva» documenti su misura per gli immigrati clandestini così da permettere loro di presentare domanda per ottenere il permesso di soggiorno, divenire «regolari» e vivere tranquilli a Roma. L'indagine, che si è conclusa con tre denunc, è stata condotta dalla polizia locale di Roma Capitale. In particolare gli investigatori del I Gruppo Centro hanno denunciato alla procura della Repubblica di Roma il bengalese, che dovrà rispondere di reati che vanno dal falso materiale alla truffa, e altre due persone per concorso nei reati contestati. Sono invece una cinquantina i migranti che hanno usufruito dei documenti falsi.

Secondo quanto accertato l'uomo si serviva di alcune agenzie di servizi e consulenza da lui gestite, e rilasciava documenti e contratti di affitto contraffatti a immigrati di varie nazionalità, permettendo così di fargli ottenere un regolare permesso di soggiorno, sulla base di residenze anagrafiche fittizie, rendendoli poi irreperibili. Le indagini sono partitelo scorso marzo, quando un'impiegata dell'Anagrafe del I Municipio, di fronte alla richiesta di residenza di due iracheni, si accorta di alcune anomalie sui documenti esibiti. Ricevuta la segnalazione, gli agenti di via del Falco, diretti da Donatella Scafati, hanno dato immediatamente avvio a perquisizioni presso l'abitazione e negli uffici dell'indagato, nel quartiere Prati e nelle aree circostanti la stazione Termini.

Sono stati sequestrati computer, apparecchiature informatiche e documentazione legata all'attività illecita. In uno dei casi alcuni clandestini,risultavano risiedere in un appartamento proprio a Prati, all'insaputa dei legittimi proprietari ai quali era stata perfino cancellata la residenza anagrafica in modo fraudolento, per consentire alle persone richiedenti di ottenere la residenza stessa nell'immobile. Altre irregolarità riguardavano la falsificazione di contratti di locazione, nei quali, i proprietari di immobili, con regolari inquilini, si vedevano inserite delle clausole, semOpre a loro insaputa, che permettevano il subentro di altri individui. Le indagini ora proseguono per accertare ulteriori responsabilità del titolare delle agenzie e di altre persone per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Al momento sono oltre una cinquantina i cittadini stranieri, alcuni già denunciati, che sono stati individuati tra coloro che si sono avvalsi dei servizi offerti dal bengalese ma questo numero sarebbe destinato ad aumentare.

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