regione nel caos
Nicola Zingaretti regala case agli abusivi. La Regione Lazio premia chi occupa
Altro assist della Regione Lazo agli occupanti abusivi di via Maria Adelaide. Lo stabile a due passi da piazza del Popolo di proprietà dell'amministrazione di via Cristoforo Colombo e occupato illegalmente da 16 anni diventerà la nuova sede dell'Ater Roma. A patto però che lo stesso ente per l'edilizia residenziale pubblica troverà un nuovo alloggio agli occupanti abusivi.
È tutto messo nero su bianco nella decisione numero 33 approvata martedì 13 luglio da una giunta regionale ampiamente rimaneggiata. Alla seduta, infatti, non partecipano il presidente Nicola Zingaretti, il suo vice Daniele Leodori né gli assessori Valentina Corrado, Alessio D'Amato e Paolo Orneli. Ci sono invece l'assessore anziano Claudio Di Berardino (che firma in calce il verbale) e gli assessori Mauro Alessandri, Alessandra Troncarelli e Massimiliano Valeriani, che ha la delega alle politiche abitative. Collegati in videoconferenza invece gli assessori Roberta Lombardi ed Enrica Onorati. Con la decisione numero 33 del 13 luglio la Regione dispone «la cessione diretta a titolo oneroso dell'immobile tuttora impropriamente occupato» di via Maria Adelaide 11/14 «all'Ater del Comune di Roma, al fine della destinazione quale nuova sede istituzionale a condizione che l'Azienda stessa sia in grado di definire - precedentemente alla cessione la procedura di alienazione dell'attuale sede di lungotevere Tor di nona 1 e a fronte della disponibilità della stessa Ater di porre in essere le necessarie operazioni di 'accompagnamento sociale' delle famiglie occupanti attraverso la definizione di un piano di collocazione temporanea e di dare attuazione ai provvedimenti di sgombero».
Di fatto si sgombera l'immobile di via Maria Adelaide, che diventerà la nuova sede istituzionale dell'Ater Roma, ma gli occupanti abusivi saranno alloggiati in un altro immobile. In barba alle migliaia di famiglie regolari in lista d'attesa per una casa popolare. Una manovra che non piace alla Lega. «Con la giustificazione di liberare l'immobile occupato a Roma, in via Maria Adelaide angolo via Maria Cristina di Savoia, la Regione Lazio attraverso una delibera di giunta regala ulteriori alloggi popolari agli occupanti abusivi - attacca la consigliera regionale del Carroccio Laura Corrotti Ennesima beffa che rientra all'interno di un metodo che danneggia costantemente chi è in attesa da anni per una casa popolare, a favore invece di chi vive nell'illegalità».
Attualmente, nell'immobile si registra la presenza di «almeno 30 nuclei familiari per un totale di 69 occupanti. Ma l'atto della Regione ripercorre la storia dello stabile di via Maria Adelaide, divenuto di proprietà regionale nel 1979 come sede istituzionale di uffici e assessorati e classificato come patrimonio disponibili. L'occupazione abusiva risale invece al 2005 quando, «a seguito della necessità di prevedere interventi di manutenzione, l'immobile fu liberato dagli uffici regionale e a dicembre 2005, dopo il rilascio e prima che venissero effettuati i lavori, fu occupato arbitrariamente da numerose famiglie bisognose di un alloggio».
Si trattava di 74 nuclei familiari, per un totale di 178 occupanti. La Regione, il 15 novembre 2007, per tutelare i propri interessi, tentò una mediazione con il Comune di Roma e l'organizzazione «Action», stabilendo di alienare l'immobile ponendo in carico all'acquirente «l'onere di provvedere alla sistemazione temporanea degli occupanti, per un periodo non superiore a un anno, per consentire al Comune di individuare una stabile soluzione alloggiativa» per gli stessi abusivi. La base d'asta per l'immobile era di 11,8 milioni di euro, ma nessuno lo acquistò, evidentemente nessun privato riteneva conveniente comprare un immobile occupato con l'obbligo di dover sistemare 74 famiglie.
Così nel 2014 la Regione decide di revocare la procedura di alienazione, cercando di valorizzare l'immobile quale nuova sede dell'Ater Roma, che, dovendo vendere la propria sede di lungotevere Tor di Nona, manifesta ils maggio scorso «l'interesse all'acquisizione dell'immobile», impegnandosi a trovare una «soluzione all'annosa situazione di occupazione attraverso la definizione di un piano di sistemazione temporanea/definitiva degli attuali occupanti». Soluzione immediatamente accettata dalla Regione Lazio. «Tale richiesta viene condivisa e accolta», si legge nella decisione 33. Alla faccia di migliaia di famiglie in lista d'attesa.