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Variante Delta pericolosa, Regione Lazio maglia nera per i contagi: il report Iss

Antonio Sbraga
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La "stretta" di Messina. Nel Lazio c'è una fetta di popolazione grande come la città siciliana (215.532 persone) che entro giovedì prossimo dovrà essere sondata per motivare la mancata adesione alla campagna vaccinale. Il nuovo report settimanale del commissario Figliuolo continua a registrare nel Lazio la presenza di 159.377 nonni no-vax e 56.155 ritardatari della seconda dose tra gli operatori sanitari (maglia nera nazionale) e scolastici.

Il commissario ha chiesto «alle Regioni di continuare ad attuare in maniera più incisiva il metodo di raggiungimento attivo di questi cittadini, provvedendo a prenotare gli aderenti e comunicando alla scrivente struttura entro il 15 luglio numero di soggetti impossibilitati ad aderire alla campagna vaccinale per motivi sanitari; o che hanno manifestato la volontà di non aderire».

Entro giovedì prossimo, dunque, anche il Lazio dovrà contattare i 16.556 over-80 «in attesa di prima dose» (4,02%), 48.710 over-70 (8,83%), 93.630 over-60 (13,23%) e 481 ospiti delle Rsa (1,88% contro la media nazionale dello 0,34%). All'appello del generale Figliuolo mancano anche 31.189 operatori sanitari laziali, tuttora privi della seconda dose, così come 24.966 operatori scolastici. Il Lazio è la Regione messa peggio per quanto riguarda la «popolazione di personale sanitario»: su 200.835 in organico, infatti, la seconda dose è stata somministrata solo a 169.646, pari all'84,47%, otto punti in meno della media nazionale del 92,89% (ha fatto peggio soltanto la Provincia autonoma di Trento con il 76,28%). Mentre, su una «popolazione di personale scolastico» di 120.805 i vaccinati completi sono soltanto 95.839, pari al 79,33% (superiore alla media nazionale del 77,17%).

Ieri l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha diffuso un nuovo Rapporto confermando il dato rilevato il 22 giugno scorso (la variante Delta presente al 34,9% nel Lazio, con 12 punti percentuali in più della media nazionale del 22,7%): «La frequenza e diffusione di casi causati dalle varianti kappa e delta in Italia è in aumento».

Nel Lazio ieri su quasi 8mi1a tamponi (-274 rispetto a venerdì) e quasi 17mila antigenici per un totale di oltre 24mila test, si sono registrati 176 nuovi casi positivi (+41) e 3 decessi, mentre i ricoverati sono 131 (-4). I guariti sono 140, le terapie intensive sono 26 (-1). «Il rapporto tra positivi e tamponi è al 2,2% ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende allo 0,7% - ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato - I casi a Roma città sono a quota 115".

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