Cinghiali emergenza nazionale, la protesta degli agricoltori a Montecitorio e in tutti i capoluoghi
Sono migliaia gli agricoltori, allevatori e pastori scesi in piazza contro l’invasione dei cinghiali in tutti i capoluoghi di Regione, a partire da
Roma, in Piazza Montecitorio davanti al Parlamento per chiedere di «fermare una calamità che distrugge i raccolti, aggredisce gli animali, assedia le stalle e causa incidenti stradali nelle campagne ma anche all’interno dei centri urbani con pericoli concreti per gli agricoltori ed i cittadini» si legge in una nota di Coldiretti.
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Nella piazza ci sono le sagome di un branco di cinghiali a grandezza naturale per dimostrare concretamente cosa significa trovarseli di fronte in strada, nei campi o davanti alla propria abitazione. Molti dei presenti sono agricoltori e denunciano storie personali con drammatiche conseguenze per cose, animali e persone ma anche l’amarezza di aver visto distruggere in pochi minuti il lavoro di un anno come si vede dalle foto in numerosi cartelli.
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Alcuni hanno portato frutta, insalate e cereali completamenti distrutti dal passaggio dei cinghiali. Un gruppo di giovani travestiti da cinghiali cerca i parlamentari per spiegare la situazione di emergenza che devono affrontare ogni giorno. Sugli striscioni si legge «Dopo il Covid la peste dei cinghiali», «Noi seminiamo, i cinghiali raccolgono», «Difendiamo il nostro territorio», «Diventeremo noi una specie protetta» mentre dietro il palco della manifestazione c’è una grande scritta: «Città e campagna unite contro i cinghiali».
Al fianco degli agricoltori si sono schierati esponenti delle istituzioni, sindaci con i gonfaloni e cittadini preoccupati dalla presenza dei cinghiali sotto casa. In Piazza Montecitorio è già presente anche il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini e sono attesi rappresentanti delle Istituzioni e della politica.
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Un incidente ogni 48 ore con 16 vittime e 215 feriti è il tragico bilancio nell’anno dell’emergenza Covid dell’invasione di
cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, abbattendo recinzioni, guadando fiumi e attraversando strade e autostrade mettendo a rischio la vita e la sicurezza delle persone. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Asaps, in occasione della protesta di agricoltori, cittadini e istituzioni in tutta Italia a partire da piazza Montecitorio a Roma con mobilitazioni nelle principali città, da Milano a Napoli, da Torino a Bologna, da Palermo a Cagliari, da Bari a Bologna ed in tutti i capoluoghi di Regione.