Stadio della Roma, la proposta di Carlo Calenda a Pietralata. E Vitek intanto si prende Tor di Valle
Una nuova proposta per il futuro dello Stadio della Roma dopo che si è inabissato il progetto di costruirlo a Tor di Valle a seguito della rinuncia della Roma dei Friedkin. Per realizzare il futuro impianto giallorosso “attualmente l’area più idonea è sicuramente quella che si trova vicino alla stazione Tiburtina, a Pietralata”. È la proposta lanciata, via social, da Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco di Roma che prima di entrare nel dettaglio sottolinea che è dal “30 dicembre 2012 che si inizia a parlare di costruire lo Stadio della Roma a Tor di Valle ma dopo 8 anni e 3 sindaci non è stata ancora poggiata la prima pietra. Al netto degli episodi di malaffare e corruzione, ci sono precise responsabilità politiche e amministrative, molte imputabili all’approccio ideologico e all’incapacità gestionale della sindaca Raggi. Con i suoi continui cambi di linea sul tema, ha fatto desistere chi voleva investire centinaia di milioni di euro a Roma”.
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La zona di Pietralata, spiega Calenda, “già oggi è servita da numerose infrastrutture di trasporto pubblico. La stazione ferroviaria di Tiburtina, la linea B della metropolitana, il capolinea autobus Atac e Cotral, l’autostazione dei pullman extraurbani e a breve il tram che verrà prolungato da piazzale del Verano. Anche in auto è facilmente raggiungibile essendo vicinissima alla A24. Infine, grazie a un ponte pedonale all’altezza di Via Livorno/Via Salento, l’area sarebbe raggiungibile a piedi dai residenti delle aree limitrofe. In questo quadrante - continua Calenda - ci sono due aree dove è possibile realizzare uno stadio. La prima riguarda la parte nord del Piano di Assetto della Stazione Tiburtina, nei terreni di proprietà di Sistemi Urbani di Ferrovie dello Stato, destinati a ospitare il nuovo Quartier Generale di FS. Si può intervenire modificando la proposta di variante Urbanistica e mantenendo inalterati i diritti di cubatura. La seconda area riguarda il famoso Sdo, dove era stato pensato lo spostamento delle sedi ministeriali. L’area è di proprietà del Comune e ad oggi è prevista la sola realizzazione dello Studentato de La Sapienza e della nuova sede dell’Istat. Prevediamo la costruzione di un impianto nei pressi della stazione Quintiliani, nei lotti non ancora assegnati. La costruzione dello Stadio in questa area - conclude il leader di Azione - significherebbe riqualificare un vuoto urbanistico in attesa di progetti salvifici da decenni”.
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Nel frattempo si è chiuso definitivamente il legame tra Luca Parnasi e lo stadio della Roma. I terreni di Tor di Valle, dove sarebbe dovuto sorgere lo stadio progettato sotto l’era di James Pallotta, sono stati ceduti infatti alla CPI Tor di Valle, ovvero la società del magnate ceco Radovan Vitek, per una cifra che si dovrebbe aggirare sui 50 milioni di euro. La Cpi, subito dopo l'acquisizione, ha chiesto un incontro urgente per chiarimenti al Campidoglio in merito all’area: la minaccia è quella di una causa milionaria in caso di revoca della pubblicità utilità.
Costruire uno stadio è un'iniziativa privata ma la vicenda assurda di Tor di Valle dimostra quanto sia importante la collaborazione con il Comune. Ecco la nostra proposta dettagliata su dove realizzare lo #StadioDellaRoma, in 5 anni: https://t.co/QuTSDmOnyK#RomaSulSerio pic.twitter.com/USpzcLfiY9
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) July 6, 2021