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Alcol e risse, minimarket «bangladini» nel mirino: vendono alcol ai giovanissimi e oltre gli orari consentiti

Elena Ricci
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Movida violenta e bangla market sarebbero collegati e sono nel mirino del questore di Roma Mario Della Cioppa. Gli esercizi, numerosissimi nella Capitale, sono sotto la lente di ingrandimento di carabinieri e polizia per quanto riguarda la vendita di alcolici a minorenni e oltre l’orario consentito. Per cinque di loro, qualche giorno fa era scattata la chiusura, adesso sono arrivate le prime sospensioni delle licenze. Esiste un’applicazione, sugli store di Apple e Android, chiamata «Bangladino» che permette di cercare in tutta Italia, mediante una mappa interattiva, i bangla market più vicini. Nella descrizione dell’app, si legge: «trova la birra più economica ovunque sei, anche di notte grazie a bangladino». E il problema è proprio questo: i giovanissimi, spesso acquistano gli alcolici presso i minimarket ad un prezzo molto più basso rispetto a bar e pub.

 

 

Questi esercizi commerciali in teoria, non dovrebbero vendere alcolici né ai minori, né oltre l’orario consentito che dalle 20 – dopo l’ultimo comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica – è stato anticipato alle 18.00. In realtà accade il contrario, ed è il motivo per il quale sono arrivate le sospensioni per due dei cinque minimarket chiusi dalla polizia a Trastevere e per un altro ad Albano. Sarebbe proprio l’alcol il primo complice dei disordini di qualche settimana fa a Campo de Fiori, a seguito dei quali il questore ha emesso dieci provvedimenti D.a.c.u.r., il cosiddetto «daspo urbano», che prevede il divieto di accesso per 12 mesi alle aree urbane teatro delle risse a inizio giugno, ossia le zone tra largo e via Arenula, corso Vittorio Emanuele II e Lungotevere. Il provvedimento ha colpito 10 ragazzi, di cui 7 minorenni.

 

 

Nella notte tra venerdì e sabato invece, un bar nel quartiere San Lorenzo è stato chiuso per cinque giorni per violazione dell’ordinanza anti vetro, e tre ragazzi sono stati sanzionati dai carabinieri. Per loro multe per un totale complessivo di 480 euro, perché sorpresi a consumare bevande in bottiglie in vetro oltre l’orario consentito. Alcolici, assembramenti e zero distanziamenti: le regole non vengono rispettate e, a quanto pare, non solo dai giovanissimi, ma anche da alcuni imprenditori sul litorale. A denunciare una «preoccupante mala movida» è Valeria Strappini, presidente dell’Ascom Confcommercio di Ostia: «Ci sono filmati che testimoniano una preoccupante mala movida incentivata da organizzatori di eventi e dagli stessi proprietari di locali posti negli stabilimenti».

 

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