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"Il killer di Ardea ci ha graziati e non so perché". Il racconto raggelante dei vicini dei Fusinato
«Aveva la pistola in mano, mi ha guardato fissa negli occhi. Mi si è gelato il sangue» così Marzia racconta quegli attimi in cui ha incrociato Andrea Pignani subito dopo aver ucciso Daniel, David e Salvatore.
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Dopo aver sparato tutti quei colpi d’arma da fuoco al parco, il Pignani ha percorso via degli Astri, incontrando Marzia e Ilario, moglie e marito di 47 e 57 anni, vicini di casa della famiglia Fusinato, che passavano con la macchina. «Stava ad un metro di distanza da me e non mi ha sparato - commenta la 47enne - Quel suo sguardo non riesco a togliermelo dalla testa. Sono viva per miracolo e ancora non me lo spiego. Le prime persone che ha incontrato nel tragitto per tornare a casa siamo stati noi e Carol, la mamma dei bimbi, che in quell’istante stava passando con la sua auto al parco dopo che a piedi aveva visto in lontananza uno dei figli disteso a terra».
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Appena arrivati sulla via, dentro la loro Opel Agila, hanno sentito gridare Domenico e il vicino che per la strada c’era una persona che aveva un’arma. E così il marito, ex poliziotto della polizia penitenziaria, ha dato una sgassata all'acceleratore della sua auto per mettere in sicurezza la moglie, l'ha fatta scendere e si è messo ad inseguirlo con l'auto. Con un'andatura da tartaruga, mantenendo sempre una distanza di sicurezza, si è messo ad inseguirlo fino a casa. Durante il pedinamento, però, riceve la chiamata di Marzia: «Hanno sparato ai figli di Domenico e a un signore, vieni qui». Preoccupato, riparte per andare a vedere cosa sia successo. Quando vede con i suoi occhi la scena del crimine, si rimette in auto per prenderlo. Nel tragitto incrocia una pattuglia dei carabinieri, indicando la casa del killer, per poi citofonare a casa Pignani. Ad aprirgli il cancello in giardino, la signora Rita Rossetti, mamma di Andrea, invitata immediatamente dall'ex poliziotto ad uscire e mettersi «sotto muro»: «Tuo figlio ha sparato a due bambini, esci subito» gli ha esclamato, riuscendo a convincere la donna ad uscire dall'abitazione. Mentre rischiava la vita, dalla strada vede Andrea salire sopra il tetto, per poi mettersi in sicurezza all'arrivo delle forze dell'ordine. Nel frattempo Marzia stava al parco dove si era consumata la tragedia. «Quando sono arrivata Salvatore stava a faccia in giù e aveva ancora i piedi sui pedali mentre i bambini stavano a terra e ansimavano. Era già arrivata la loro mamma che appena ha sentito gli spari, per istinto materno, è andata a cercarli prima a piedi e poi, in auto».
Intanto arriva la data dei funerali delle vittime. Sabato alle 14, presso la chiesa di Santa Maria Regina Pacis di Ostia si svolgeranno le celebrazioni dei piccoli David e Daniel. Il funerale di Salvatore, invece, sarà celebrato a Valmontone, dove era nato.
Nella giornata di ieri, intorno alle ore 10, c'è stato l'ennesimo sopralluogo dei carabinieri alla ricerca di nuovi elementi per ricostruire la personalità dell'omicida che, ricordiamo, si è tolto la vita prima dell’irruzione dei Gis. Nei giorni precedenti, era stato sequestrato computer e cellulare del killer per scoprire l’eventuale presenza di elementi utili alle indagini e capire i motivi che lo avevano spinto ad uscire di casa armato. Andrea Pignani, morto suicida si è sparato alla tempia. Effettuata l’autopsia e i test tossicologici. Risultati completi tra 60 giorni. Quella effettuata sulle sui bambini e sul pensionato ha confermato che il più grande è stato colpito al petto, il più piccolo, alla gola. Il 74enne, invece, con un colpo alla nuca. Resta al vaglio degli inquirenti anche la posizione della madre, Rita Rossetti, soprattutto per quanto riguarda la mancata denuncia della pistola di proprietà del marito, ex guardia giurata.