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Un solo finanziatore per Virginia Raggi sindaca: lei. Niente sponsor per il comitato

Susanna Novelli
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Con determinazione è partita prima di tutti nella corsa al Campidoglio, dove è in campo per cercare la sua riconferma. Da mesi Virginia Raggi è in corsa per raddoppiare il suo mandato da sindaco di Roma Capitale. E per tempo ha costituito il comitato elettorale che serve anche a raccogliere fondi per la sua rielezione. Si chiama «Comitato per Virginia» e la voce deve essersi sparsa in tutta la città, dove premono alle porte del comitato per dare anche un piccolo contributo alla sua campagna elettorale. Naturalmente ogni versamento deve poi essere comunicato secondo legge alla tesoreria del Parlamento che rende pubbliche le tabelle dei finanziati e dei finanziatori. Alla data del 28 maggio ecco la fotografia di un popolo che assedia quel comitato con grande generosità: Soggetto erogante: 1; nome e cognome: Virginia Raggi; importo 1.500 euro.

 

 

Eppure lo slogan scelto: «Virginia, avanti con coraggio», rappresentato con una freccia verso il futuro è abbastanza invitante. La grafica consente in navigazione facile e veloce. Saranno i contenuti a spaventare i donatori? Vale la pena trarne alcuni stralci: «... Quello sguardo intelligente e determinato non è diventato vulnerabile o sconfitto, bensì, man mano che ne prendeva le misure, non ha fatto altro che divenire sempre più forte e tenace. Forte, perché quando intervieni alle radici stai ricostruendo le fondamenta, su cui nascerà un futuro più solido. Tenace, perché ci vuole costanza, determinazione e perseveranza... I risultati infatti sono arrivati, ma molto c'è ancora da fare».

 

 

Eppure a leggere di seguito sembra che tutto sia stato fatto: «Inutile girare la testa dall'altra parte, quando si percorrono le innumerevoli strade rifatte, con quel loro manto nero, alto, robusto e duraturo. Le piste ciclabili, che attraversano ormai ogni parte della città, in alcuni punti anche illuminate a terra a Led. Gli autobus, nuovi, puliti, illuminati all'interno e con la voce che recita ogni fermata. Le Piazze rifatte, le fontane restaurate, i monumenti illuminati, le aree bimbi, le palestre, il rilancio dei mercati rionali e molto altro. E poi, una grande attenzione alle categorie più deboli. Dagli alloggi, al supporto sociale fino ai presidi delle periferie volti al ripristino della legalità e controllo del territorio. Tutto ciò senza repressioni, ma con l'appropriarsi delle aree e delle attività economiche da parte dei residenti». Sarà che per trovare fondi occorre parlare della città reale. Quella virtuale, oramai, non affascina più.

 

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