basta scuse
Cartabianca, "chi vive a Roma lo sa". Virginia Raggi senza scuse, la Berlinguer spiana la sindaca
Altro che #cartabianca per la sindaca di Roma Virginia Raggi. Bianca Berlinguer, giornalista e conduttrice del talk di Rai3, martedì 1 giugno, non fa sconti alla sua ospite: “Conte non è più amato di Draghi. L'alleanza con il Pd a Roma proprio non le piace! Chi vive nella Capitale sa come è amministrata. Sui rifiuti fa rimpallo con la Regione”.
Virginia Raggi è ospite di #cartabianca, ma Bianca Berlinguer non è uno sparring partner, è una pugile da pesi massimi, ostica e ben informata. Si parte dalle scuse del ministro Di Maio al sindaco di Lodi, Uggetti, assolto dopo 5 anni e la prima cittadina di Roma: “Ho condiviso quelle parole perché io per prima sono stata oggetto di gogna mediatica, sono stata assolta e non ho fatto nulla di male. E’ importante separare il processo in Tribunale dal processo mediatico. Io ad esempio ho chiesto scusa per le arance al sindaco Marino. Ma a me a oggi nessuno ha ancora chiesto scusa”.
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La Berlinguer le chiede quale sia l’identità attuale del M5S in evidente difficoltà e la sindaca: “Il movimento sta cambiando e si sta trasformando. Al centro della nostra azione politica c’è la persona, il lavoro, le politiche sociali, perché sa… il Covid ha ucciso due volte, dal punto di vista sanitario e da quello lavorativo. Il M5S ha voluto il Superbonus…” e la conduttrice: “Sì, l’unica cosa su cui si è sentito il Movimento, per il resto non batte colpo”.
Il volto di Virginia Raggi si serra in una smorfia: “No, non è l’unica cosa! Abbiamo voluto il Reddito di cittadinanza che ha salvato le famiglie in questo periodo”, la Berlinguer la rintuzza di nuovo: “Eh, ma era una misura precedente”. Virginia Raggi prova a buttarsi sui temi generali del dibattito politico: “La sfida oggi è agganciare i finanziamenti del PNRR, dobbiamo investirli e metterli a terra, dobbiamo semplificare al massimo le norme con il DL Semplificazioni e il M5S sta facendo la sua parte. Se oggi c’è il governo Draghi è perché purtroppo non si è potuto formare il governo Conte 3. Prima un tale Salvini con un mojito ha fatto cadere il governo Conte 1, poi un altro politico con una percentuale da prefisso telefonico ha iniziato a sparare ad alzo zero contro Conte, ma adesso che Draghi fa le stesse cose, continua le sue politiche, sta zitto e muto. A oggi Conte è il premier più amato che abbiamo avuto”. Secca la smentita della Berlinguer: “No, più amato no. Draghi ha un consenso importante e cresce. Piuttosto quando arriva Conte? Lo stiamo ancora aspettando”.
In collegamento c’è il giornalista Andrea Scanzi che scopre un punto debole della sindaca: “Il M5S ha diverse anime confuse, frustrate e frastagliate. La Raggi sa che dentro il Movimento c’è nervosismo nemmeno tanto latente”. Virginia Raggi è sempre più scura in volto e la domanda su un Movimento con identità progressista e pronto all’alleanza con il PD, peggiora le cose: “Ho sempre detto che il caso romano è a parte, gli accordi e le alleanze si fanno sui programmi”. Comincia a autoincensarsi ricordando che il Comune di Roma ha aperto un fondo per il microcredito, ha risanato l’azienda di trasporto e comprato 900 nuovi bus (si “dimentica” di citare quelli che vanno a fuoco con frequenza settimanale) ha smantellato le villette dei Casamonica, mentre il PD ci conviveva e ha ricordato che sempre il PD ha lasciato 13 miliardi di buco e 250 milioni di debiti solo su Ama.
Bianca Berlinguer non le concede di fare campagna elettorale anticipata e la riporta sulla domanda del mancato accordo per il Campidoglio. Messa alle strette, la sindaca parla ancora del microcredito e poi bofonchia controvoglia: “Se ne parlerà al ballottaggio. Le alleanze non si fanno a prescindere. Se a livello nazionale si trovano punti in comune ben venga, a Roma se ne parlerà al ballottaggio. Un’alleanza a prescindere no. Io corro per vincere, poi si vedrà. Se dovesse vincere Gualtieri? Non si fa la storia con i sé e i ma”. La Berlinguer non molla: “Va beh, abbiamo capito che non ci sono alleanze per Roma”. La Raggi se la prende con la legge elettorale: “E’ assurda, da quando sono sindaco ci sono stati cinque premier. Capisce? Cinque premier”, ma anche in questo caso la Berlinguer affonda: “E voi ci siete sempre stati! Abbiamo capito che quest’alleanza M5S e PD proprio non le piace”.
Dunque, la sindaca Raggi corre per vincere e su Gualtieri non vuole sbilanciarsi. Così la conduttrice di #cartabianca le scodella l’inconveniente non da poco di oggi: la targa in onore dell’ex Presidente Carlo Azeglio Ciampi con il nome sbagliato (Azelio, nda). La Raggi, consapevole della figuraccia, si giustifica: “La targa è stata sostituita e adesso c’è quella corretta”. Ma nemmeno in questo caso, Bianca Berlinguer gliela fa passare liscia: “Eh sì ho capito però è grave… davanti a Mattarella…”, “Il responsabile ha già ricevuto una lettera di procedimento disciplinare ed è stato rimosso. Chi doveva scrivere e controllare è la stessa persona e ha subito la rimozione” conclude con tono aspro la sindaca. Ma ecco il tasto più dolente del faccia a faccia: la Berlinguer le mostra un servizio sulle criticità di Roma in merito alle buche e alla deficitaria raccolta rifiuti e la Raggi tra lo stizzito e il borioso: “Ne abbiamo riparate tante, il servizio era fermo dal 2009, abbiamo riparato centinaia di km di strade” e la conduttrice si aggiudica ancora una volta il duello: “Ce ne sono ancora molte. Per chi vive a Roma, come me, sa come è amministrata. Adesso le faccio vedere”.
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Il servizio descrive una situazione incivile e pietosa, ma la Raggi si autoassolve: “Sui rifiuti la raccolta è peggiorata da un mese circa quando casualmente è stata arrestata la dirigente regionale che se ne occupava e un imprenditore che aveva aperto una discarica. Da un mese e mezzo, il Lazio ha chiuso una delle tre discariche in funzione e questo problema non ce l’ha solo Roma, ma anche Ponza che non amministro io”. Poi scarica tutte le responsabilità sulla Regione Lazio: “Il problema è della Regione Lazio. Ha deciso di puntare sulla discariche, ma la verità è che non ce l’ha. Si dovranno riaprire le discariche chiuse”.
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La Berlinguer però non è convinta dell’atto d’accusa: “Ma non deve individuare lei il sito? Non è vero che il Tar le ha dato ragione, il Tar le ha dato ragione sul fatto che non si deve utilizzare lo strumento dell’ordinanza. La Regione ha detto che se non interviene, sarà commissariata. E infatti poi la Regione ha usato la diffida”. Virginia Raggi annaspa e tenta di sovrastare con la voce la Berlinguer: “Tanti sindaci hanno chiesto alla Regione di aprire le discariche. Quindi no, non tocca al comune di Roma individuare il sito. Roma non ha discariche al proprio interno. Punto! Ovviamente stiamo pianificando, ma occorrono anni, la Regione deve riaprire le discariche chiuse. Mi permetta di dire una cosa (espressione tecnica della comunicazione utilizzata molto anche dal Ministro Speranza, nda), dopo aver messo in ordine i conti, oggi sono entrati in servizio i primi 50 spazzini perché Ama a causa dei buchi di bilancio, non assumeva da 10 anni. Se secondo me non ci troveremo in piena emergenza a fine giugno? No, la Regione riaprirà le discariche. Io lì non c’entro niente, la Regione deve fare la sua parte, sa cosa deve fare!”. L’ultima zampata è della battagliera Berlinguer: ”Per correttezza dobbiamo dire che questo è un po’ di rimpallo. La Regione l’ha diffidata a trovare un sito”.