Assolto in appello l'ex assessore comunale Sergio Marchi. Per la Corte il fatto non sussiste
È stato assolto in Corte d’Appello l’ex assessore comunale Sergio Marchi. Con la formula più ampia, perché il fatto non sussiste. Marchi era stato denunciato da alcuni consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, per presunte irregolarità nella sua nomina a vice direttore dell’Arpa Lazio. L’agenzia regionale che si occupa di monitoraggi e di controlli ambientali, della quale dal 2014 era diventato vice direttore generale. Dopo avere partecipato alla relativa selezione pubblica.
Secondo i grillini però, ci sarebbe stato un vizio nella procedura di nomina. Per aver applicato lo Statuto regionale e non la legge istitutiva dell’Arpa del 1998. Che prevedeva una competenza diretta sulle nomine da parte del,Consiglio. E sulla base di questa presunta illegittimità, lo stesso Marchi era stato condannato in primo grado con rito abbreviato.
Ma adesso la Corte d’Appello ha ribaltato tutto. Riconoscendo la piena regolarità della procedura, e la legittimità dell’incarico ricoperto dal 52 enne avvocato romano. La richiesta di assoluzione è stata avanzata dalla stessa Procura generale, e la Corte d’Appello ha confermato.
“Per mia formazione giuridica e professionale, appartengo a quella categoria di persone che ritiene che le sentenze non si commentino, ma si applichino” ha dichiarato Marchi. “Ma il pronunciamento di oggi mi fa particolarmente piacere. E testimonia una volta di più il fatto che il mio percorso professionale sia sempre stato limpido e specchiato. Sia quando ho ricoperto incarichi politici elettivi, militando nelle fila di Alleanza Nazionale, della Destra e di Fratelli d’Italia. Sia quando ho avuto la responsabilità di vertice amministrativo in una agenzia regionale. È la fine di un incubo durato due anni, che mi dà ancora più forza per l’impegno quotidiano nel mio lavoro. E per contribuire a regalare a Roma un destino migliore di quello che la Capitale ha conosciuto negli ultimi anni”.