retromarcia
Roma, Virginia Raggi ferma le auto a gasolio. Ma compra bus diesel
Deflagra il caso dei bus a metano che sono, in realtà, a gasolio. Parliamo dei 62 bus che il Comune ha deciso di acquistare sulla piattaforma Consip da Industria Italiana Autobus. Nella vulgata pubblicitaria capitolina sarebbero state vetture a metano. Nella più prosaica realtà, sono banalissimi bus a gasolio. Dopo che II Tempo, ieri, ha aperto il caso, è arrivata la conferma del Campidoglio: «Si precisa che i 62 nuovi mezzi sono ad alimentazione diesel, non a metano come erroneamente comunicato in precedenza». Per quattro volte - sito internet istituzionale, "fanzine Trasporti&Mobilità" gestita da Roma Servizi per la Mobilità, la velina "la Sindaca informa" e infine il post di Virginia Raggi su facebook - la macchina della propaganda pentastellata si è limitata, nella migliore delle ipotesi, a fare copia e incolla di una notizia sbagliata. Nella peggiore, a vendere una notizia falsa ma succulenta per accreditare la Giunta Raggi sempre più ecologista. Rimane ora un quesito: il Comune continua a comprare bus diesel.
L'assessore alla Mobilità, Pietro Calabrese, per cercare di cavarsi di impaccio da questa pessima figura, ha rilanciato per l'ennesima volta in un verboso post l'arrivo dei nuovi bus. Due terzi circa dei quali a gasolio. Con il sindaco, Virginia Raggi, che aveva già annunciato per il 2024 l'espulsione dei diesel dal centro storico di Roma, il quesito che rimane è perché bandire i diesel e poi acquistare bus diesel mentre Bolzano vira sull'idrogeno e Milano sull'elettrico. Roma rimane sul gasolio. Lo scivolone però non passa inosservato e le opposizioni vanno all'attacco della Raggi. Nel silenzio del Pd, partono bordate dalla Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Azione.
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Alfredo Becchetti, coordinatore romano dei salviniani: «Peggio della figuraccia, solita, del sindaco Raggi c'è solo la spocchia di non scusarsi pubblicamente». Dalla Lega in Regione rincarano la dose Pino Cangemi («In altre città si lavora alla mobilità sostenibile»), Laura Corrotti e Fabrizio Santori («L'assessore sbugiarda il sindaco»); da quella in Campidoglio Davide Bordoni («Comune ingrana la retromarcia»). Per Fratelli d'Italia, attaccano Andrea De Priamo («Pubblicità ingannevole o ignoranza») e Francesco Figliomeni («La Raggi la pianti con questi "giochi di prestigio comunicativi" e chieda scusa alla città»). Per il coordinatore di Forza Italia nel I Municipio, Francesco De Micheli è «Incredibile quanto pressappochismo riesca a dimostrare Virginia Raggi. E non si parli di un errore: questi mezzi costano 27milioni di euro». Da ultimo, per Calenda parla Dario Nanni: «Cosa faremo di questi 62 nuovi bus, se dal 2024 non dovranno più circolare mezzi diesel nella città di Roma, come garantito dalla sindaca Raggi?».