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Erbacce e cartacce, guardate che schifo sotto un monumento storico di Roma

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L'Italia riapre ai turisti e se questi vengono a Roma rischiano di avere un'amara sorpresa. Molti monumenti e luoghi storici della capitale o sono fuori uso per lavori di ristrutturazione (ad esempio piazza del Pantheon) che iniziano proprio ora quando si riapre e potevano ben essere fatti prima durante il lockdown, o sono inaccessibili per incomprensibili ragioni di sicurezza da più di un anno. E' questo il caso di piazza Colonna (dove ha sede Il Tempo) e della contigua piazza Montecitorio che sono state letteralmente sequestrate alla cittadinanza e ovviamente anche ai turisti che mai scegliessero di venire qui da oltre un anno.

 

 

E' capitato in passato che le due piazze venissero chiuse temporaneamente per ragioni di sicurezza nonostante la nutrita presenza di forze di polizia che le presidiano. Le transenne che impediscono l'accesso vennero messe nel 2013, dopo la sparatoria del giorno del giuramento del governo di Enrico Letta in cui fu colpito il povero maresciallo dei carabinieri Giuseppe Giangrande, costretto da allora alla sedia a rotelle. Da quel momento la piazza veniva chiusa al tramonto, mentre quella vicina di Montecitorio non era più attraversabile quando la Camera terminava i suoi lavori. Dall'inizio della pandemia invece entrambe le piazze sono state precluse a cittadini e turisti ad ogni ora del giorno: può entrarvi solo chi lavora nei vari palazzi. Forse si temeva che l'eccessiva vicinanza di cittadini e dei sempre meno turisti mettesse a rischio contagio i notabili di quei sacri palazzi.

 

 

Ma non si capisce perché continuare ora che l'Italia torna a riaprire e non restituire alla gente quel che è della gente. Anche perché come si può vedere benissimo da queste immagini chi ha operato i sequestri non ha avuto alcuna cura dei beni artistici e architettonici che lì erano compresi. Un esempio lampante viene dalla manutenzione zero di palazzo Chigi di uno dei più rilevanti monumenti storici di Roma, come la Colonna Antonina. Alla base sono spuntate da tempo erbacce fra il basamento in sanpietrini e ora sono già alte mezzo metro e più perché nessuno ha pensato di ripulire ed estirpare le male piante. Non è mancato chi ha gettato lì qualche cartaccia che solo il vento ha potuto disperdere. Vedere monumenti in questo stato è un pessimo biglietto da visita davanti al resto del mondo, perché rischiamo una figuraccia colossale se davvero torneranno a frequentare la capitale i turisti come tutti pensiamo...

 

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