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La Regione Lazio torna in zona gialla ma l'allerta resta alta

Antonio Sbraga
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Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, annuncia: «Da lunedì 26 saremo zona gialla». Pere) nel Lazio ci sono almeno 5 sfumature di rosso che fanno permanere «lo stato d'allerta su tutta la rete ospedaliera», come ha scritto la Regione a tutte le As1 con ordine del «mantenimento dello scenario di rischio 4». L'indice di contagio Rt è sceso «a 0.78, in calo il numero dei nuovi focolai e di 5 punti il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica, entrambi però ancora sopra soglia di allerta - avverte l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato - In calo l'incidenza a 140 per 100 mila abitanti. I dati epidemiologici sono coerenti con la zona gialla anche se permane una pressione sugli ospedali».

Infatti, nonostante il calo di 79 ricoverati in un solo giorno, il nume ro dei degenti, passato da 2657 a 2578, presenta un tasso d'occupazione dei pazienti-Covid del 40%, proprio come la soglia critica fissata dal Ministero della Salute. Anche l'altra soglia, quella relativa al tasso d'occupazione dei reparti di Terapia intensiva (36%), continua ad oltrepassare sia l'allerta ministeriale (di 6 punti) che la media nazionale (di 3) con 338 degenti Covid. E c'è allarme per le Terapie intensive delle 2 As1 che dispongono del minor numero di posti letto nel Lazio: presentano un indice d'occupazione, avverte la Regione, «superiore al 90% le ASL Frosinone e ASL Roma 5». In quest' ultima passato un mese dal taglio del nastro della Terapia intensiva al Covid-Hospital di Palestrina, che però è ancora inattivo nonostante la seconda inaugurazione del 22 marzo scorso (la prima era avvenuta il 30 aprile, ma poi il reparto era rimasto chiuso): «i 4 posti letto di Terapia intensiva ancora non ci risulta siano stati attivati denuncia il presidente del Comitato Salute e Ambiente As1 Roma 5, Stefano Fabroni Mentre gli altri 4 letti di sub -intensiva sono in funzione, però manca oltre la metà del fabbisogno di anestesisti».

Nell'Asl Roma 5 non sono stati mai attivati neanche i «4 posti letto aggiuntivi di Terapia intensiva all'ospedale di Colleferro», che erano stati annunciati dall'assessore D'Amato «entro il 28 marzo 2020», né i 2 di terapia sub -intensiva finanziati (250 mila euro) un anno fa dalla società Avio Spa. In tutta la provincia romana l'indice di contagio «Rt è superiore a 1 per ASL Roma 4, ASL Roma 5, ASL Roma 6», ha scritto la Regione, confermando lo «stato di allerta: rimane attivo su tutta la Rete in relazione al plateau elevato della curva epidemio logica». Ieri nel Lazio su oltre 17 mila tamponi (+730 rispetto a mercoledì) e quasi 17 mila antigenici, si sono registrati 1.311 casi positivi (+150), 31 decessi (-21) e +1.163 guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 7%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 3% . I casi a Roma città sono a quota 600.

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