Disabile picchiata da gang di bulle. Il pestaggio va in diretta social
La più terribile delle violenze accade in un parco pubblico di Roma nord. Una giovane disabile di dodici anni è stata vittima delle angherie di gruppo di ragazze poco più grandi di lei che l'hanno pestata fino a lasciarla inerte sul prato, con i vestiti strappati, la faccia gonfia e i lividi ovunque. Ed è in quelle condizioni che viene trovata dalla madre. La violenza è stata ripresa con i cellulari e trasmessa in diretta sui canali Instagram delle bulle. Secondo quanto si legge sul Messaggero, il drammatico pestaggio risalirebbe agli inizi di aprile ma i motivi dell’attacco non sono ancora chiari.
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La vittima è stata prima avvicinata da una ragazza che l’avrebbe spinta, poi si sarebbe aggiunta la seconda che l’avrebbe bloccata tirandole i capelli mentre le altre continuavano a picchiarla a suon di calci e pugni su tutto il corpo. L’atroce aggressione viene bloccata da alcuni passanti che avrebbero arrestato la furia delle bulle, allontanandole dal corpo della povera ragazza. Il tutto ripreso con lo smartphone come spesso accade in episodi di violenza tra ragazzi adolescenti. Intorno a lei, i commenti dei ragazzini che hanno assistito alla vicenda: e partono le altre dirette, le reazioni degli utenti, le condivisioni, i like. Una delle ragazze che ha preso parte al pestaggio di gruppo, se ne vanta sui social così: “Guarda le bombe che le ho dato”.
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La dodicenne è stata portata poco dopo in ospedale, dagli esami medici non risultano gravi complicazioni ma la prognosi è di 21 giorni per un importante trauma cranico. Come racconta il Messaggero, oltre ai danni fisici, la ragazza riporta anche quelli psicologici. Infatti, sembrerebbe che si sia chiusa in se stessa senza riuscire a proferire parola sul terribile accaduto. I genitori si sono rivolti al Centro nazionale contro il bullismo – “Bulli Stop”. Lunedì 26 aprile l'associazione, tramite l'avvocato Eugenio Pini, presenterà una denuncia alla procura dei minori per lesioni volontarie e stalking a cui verrà allegato il video della violenza. “Pensiamo che una vicenda di questa gravità debba essere rimessa alla giustizia - spiegano al Messaggero i genitori della vittima - Perché è questo ciò che vogliamo, proteggere la nostra piccina”.
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