senza memoria
Pasolini, Torre di Chia venduta a privati. Fratelli d'Italia sbugiarda Zingaretti
"Dopo aver appreso la volontà della famiglia di Pier Paolo Pasolini di mettere in vendita la Torre di Chia a Soriano nel Cimino per l'insostenibilità dei costi di gestione ci siamo attivati con il Mibact" dichiarava il presidente della Regione Nicola Zingaretti, a novembre scorso, promettendo che avrebbe salvato il bene già tutelato dal Ministero "per il suo valore culturale". Oggi si scopre invece che la Regione Lazio non intende fare nessuna prelazione. Tuona Fratelli d'Italia che, dopo l'interrogazione sul caso, svela tutta la verità: la destra che difende la storia e il genio Pasolini davanti alla sinistra che invece "smemorata" lo abbandona.
"Troviamo inaccettabile che la Torre di Chia, dimora storica di Pier Paolo Pasolini dove venne scritto Petrolio, non possa essere acquistata dal Ministero della Cultura nonostante essa sia patrimonio della cultura nazionale, come ricordato dal bel libro di Adalberto Baldoni e Gianni Bornia" denunciano il deputato capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Cultura, Federico Mollicone, e il deputato eletto nel collegio uninominale di Viterbo, Mauro Rotelli, dopo le interrogazioni in commissioni Cultura sulla Torre di Chia e sull'Istituto per la storia del Risorgimento.
"Grazie alla nostra interrogazione - spiegano - è emerso che il MiC non aveva disponibilità finanziaria per l'acquisto in quanto impegnato nell'acquisto della villa sull'isola di Gallinaria e che avrebbe proposto alla Regione Lazio di esercitare il diritto di prelazione, cosa che a differenza di quanto dichiarato, Zingaretti non avrebbe fatto. Zingaretti - denunciano - chiarisca perché non sia stato esercitato il diritto di prelazione o se, piuttosto, è un bugiardo. L'eventuale messa a disposizione su appuntamento del bene non è abbastanza per la valorizzazione della memoria pasoliana: certo, fa specie pensare che sia la destra politica a difendere la tutela della figura di Pasolini, nonostante essa sia parte del patrimonio genetico della sinistra italiana".