Scontenti
Scoppia la guerra dei tavolini all'aperto. Le briciole della Raggi ai commercianti
La Raggi concede briciole alle attività della ristorazione e ai laboratori artigianali del centro storico che sono rimaste "senza pane" a causa del Covid. Firmato il via libera al rilascio dei permessi per la circolazione temporanea nelle Zone a Traffico Limitato di centro e rione Trastevere a favore di imprese e aziende che svolgono attività di food delivery e onlus impegnate nel sociale. La Giunta capitolina, invece di rendere liberi gli accessi, ha "rivisto" le discipline di accesso dei veicoli immatricolati come autocarri alla Ztl Centro Storico, Ztl Trastevere e Ztl Merci. Il provvedimento prevede che i veicoli interessati possano accedere e circolare nelle Ztl dalle ore 12.00 alle ore 15.00, nelle sole giornate o nei periodi in cui siano in vigore le misure corrispondenti alla fascia arancione. I permessi avranno decorrenza immediata e potranno essere richiesti fino al 30 giugno 2021, con scadenza fissata al 31 dicembre 2021.
«Con questo provvedimento vogliamo sostenere i ristoranti che hanno sede nella Ztl - spiega la sindaca Virginia Raggi - tra i più colpiti dalla crisi a causa della diminuzione dei turisti, gli operatori del food deliverye chi fa le consegne per le Onlus che si occupano di beneficenza». Ma gli esercenti, e in particolar modo i ristoratori, hanno ben altre idee in testa. Soluzioni più pratiche di quelle partorite dalla Giunta Raggi e in grado di dare veramente respiro a chi è condannato a soccombere, economicamente, alla pandemia. Utilizzare in tutto il territorio comunale gli spazi delle strisce blu per consentire ai ristoratori che non hanno la possibilità di poter montare dehors e lavorare all'esterno, anche se Fipe Confcommercio avrebbe certo preferito un protocollo rafforzato da un maggior distanziamento dei tavoli che avrebbe consentito «una riapertura uguale per tutti».
Leggi anche: Ormai è guerra sui morti, pronta la denuncia per la Raggi. Ecco perché i cimiteri di Roma scoppiano
Il coprifuoco che limita l'orario dedicato alle cene per ora preoccupa meno. Fipe si rivolgerà all'Anci per ridiscutere le regole relative all'occupazione del suolo pubblico: «A Roma nel 2020 bar e ristoranti hanno perso due miliardi di euro, in questi primi mesi del 2021 sono andati in fumo altri 400 milioni di euro, per un totale di duemila imprese chiuse e ottomila posti di lavoro persi», spiega Luciano Sbraga, direttore di Fipe Confcommercio Roma. «La riapertura, così come è stata pensata, non è un vaccino, ma una semplice aspirina. Ecco perché vogliamo chiedere all'amministrazione capitolina di sacrificare i parcheggi delle strisce blu a favore dei tavoli di bar e ristoranti. A questo punto è l'unico modo per salvare le aziende», anche se, va sottolineato, vanno trovati comunque altri escamotage per dare a tutti un dehors. Basti pensare ai ristoranti presenti in molte vie del centro storico, dove non ci sono strisce blu o che ricadono nei "piani 0", ovvero vicoli e piazzette in cui per motivi di sicurezza non è possibile posizionare tavolino all'aperto.