Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

In terapia intensiva solo chi può farcela. Le parole choc del primario di Roma. Covid, stiamo come un anno fa

  • a
  • a
  • a

La situazione è di nuovo drammatica e siamo tornati a un anno fa, quando negli ospedali bisognava decide chi curare dando la precedenza ai pazienti che avevano più chances di sopravvivere al Covi-19. 

 

Fanno discutere le dichiarazioni di Simone Bianconi, medico pneumologo e direttore del centro Covid dell'ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, sulla Cassia.  "Un mese fa avevamo posti a iosa. Ora siamo pieni". La situazione è così congestionata che quando arrivano nuovi pazienti bisogna decidere a chi lasciare il posto in terapia intensiva. 

 

"Di fatto, si fanno delle scelte. A quella età le possibilità che tu possa uscire da una gravissima insufficienza respiratoria sono bassissime. Noi la terapia intensiva la riserviamo alle persone che possono avere una chance di uscirne", commenta il professore che fornisce un affresco drammatico della situazione nelle corsie Covid. "È già capitato di dover prendere decisioni simili. Pochi giorni fa, ad esempio, è toccato ad una signora di 94 anni, contagiata dagli operatori no-vax nella casa di riposo di Fiano Romano". A farne le spese, naturalmente, i pazienti più anziani e fragili. 

 

Ieri l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, aveva dato  i numeri della pandemia: su oltre 14 mila tamponi (più 4.609 rispetto a ieri) e oltre 23 mila antigenici per un totale di oltre 37 mila test, nel Lazio si registrano 1.593 nuovi casi positivi al Covid-19 (più 190 rispetto a ieri), con 856 contagi a Roma. Inoltre, si registrano 32 decessi (meno 13 rispetto al giorno precedente) e più 1.696 guariti. "Bisogna mantenere molto alta l’attenzione. Diminuiscono i decessi e le terapie intensive, mentre aumentano i casi e i ricoveri. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 10 per cento, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 4 per cento. I casi a Roma città sono a quota 800", aveva spiega l’assessore D’Amato.  

Dai blog